Ticino

Permessi, niente audit dalla Gestione

La commissione non affiderà a un esterno il controllo sui processi di riconoscimento e rinnovo. Dadò: ‘Non c’è la maggioranza politica’

(Ti-Press)
21 giugno 2022
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Niente audit sulle procedure di riconoscimento e rinnovo dei permessi di soggiorno. È questa la decisione maturata oggi in seno alla Commissione Gestione e Finanze. «Non c’era più la maggioranza politica necessaria a portare avanti questa opzione», specifica il presidente della commissione Fiorenzo Dadò (Ppd), che però aggiunge: «Ora starà alla Gestione convocare le associazioni economiche e i sindacati, che avevano sollevato il problema, per capire se è rientrato». Nel caso in cui si dovessero rendere necessarie ulteriori approfondimenti, precisa Dadò, «questi saranno condotti direttamente dalla Commissione».

In precedenza si era valutata l’opportunità di affidarsi a un esperto, eventualmente da fuori cantone, per capire se la condotta del Dipartimento delle istituzioni in materia di permessi fosse caratterizzata da scorrettezze e abusi, paventati in precedenza sia da diverse inchieste giornalistiche – in particolare quella di ‘Falò’ per Rsi – sia dalle associazioni di categoria del mondo economico.

La marcia indietro in Gestione segue quella in Commissione Giustizia e Diritti, alla quale era giunta, assieme al messaggio governativo, la mozione di Matteo Quadranti, poi ritirata, dal titolo ‘Non si mobbizzi con i permessi di domicilio e di dimora’. La decisione del liberale radicale, un giorno prima della presentazione del rapporto sul tema già redatto da Cristina Maderni (Plr) ed Enea Petrini (Lega), era stata così motivata: «Ho preso atto che c’è stato un cambio di rotta da parte del Dipartimento istituzioni».

Il riferimento è al cambio di prassi comunicato lo scorso settembre dal Dipartimento delle istituzioni, dopo numerosi ricorsi accolti dal Tribunale federale. Le corti hanno ridimensionato in particolare la possibilità di condizionare il rilascio o il rinnovo di un permesso alla verifica del ‘centro di interessi’. Oggi le revoche sono pertanto drasticamente diminuite.