Dossier ex funzionario Dss, la commissione parlamentare della Gestione scarta l’ipotesi concorso pubblico
Il nodo politico, come lo ha definito qualcuno, è stato sciolto. La commissione parlamentare della Gestione, afferma la sua presidente, la socialista Anna Biscossa, «ha deciso in via definitiva di far capo alla procedura a invito per l’audit». Ovvero per individuare l’auditor cui assegnare, come deciso in gennaio dal Gran Consiglio, il compito di fare totale chiarezza sul comportamento tenuto a suo tempo dall’Amministrazione cantonale in relazione all’agire dell’ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità condannato, con sentenza d’appello dell’aprile 2021 cresciuta nel frattempo in giudicato, per coazione sessuale e violenza carnale. A chiedere di valutare anche l’opzione concorso pubblico, aperto a chiunque, era stato il capogruppo del Ppd Maurizio Agustoni nella seduta commissionale di settimana scorsa. La richiesta è quindi passata al vaglio dei gruppi parlamentari e oggi la Gestione ha deciso per la procedura su invito, ribadendo peraltro quanto stabilito in passato.
La commissione dispone già di una lista, fornitale dalla delegata cantonale per le pari opportunità alla quale la Gestione si era rivolta, di enti e persone attivi fuori Ticino che a livello nazionale hanno condotto audit analoghi e che hanno una riconosciuta esperienza. Nella seduta odierna, la Gestione, riprende Biscossa contattata dalla ‘Regione’, «ha affidato alla sottocommissione Finanze il compito di affrontare la parte tecnica necessaria alla formalizzazione del mandato».