Ticino

L’Ocst: ‘Serve un Ccl obbligatorio per gli impiegati d’ufficio’

È quanto chiede l’organizzazione sindacale a fronte di un aumento nel settore terziario dei lavoratori frontalieri

In molti ambiti del terziario manca un Ccl di categoria
11 novembre 2021
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È notizia degli scorsi giorni (Ufficio federale di statistica) il nuovo aumento del numero di permessi rilasciato a frontalieri attivi professionalmente in Ticino. L’aumento dei permessi G, nel nostro cantone, è cresciuto nel terzo trimestre del 2021 del 3,9% arrivando a toccare quota 74’199 unità.

L’aumento più marcato è avvenuto nel settore del terziario e in particolare negli ambiti professionali specializzati dove i titolari di un permesso G sono passati da 48’221 a 49’006 con un aumento di 785 unità (+1,6%). A titolo di paragone, nel settore industriale e in quello delle costruzioni l’aumento è stato di 121 unità portando a 24’509 i lavoratori di oltre confine attivi in questi settori (+0,5%).

“Numeri importanti che sempre più confermano quanto Ocst dichiara da diverso tempo, ovvero che è necessario e indispensabile, al fine di evitare una possibile concorrenza salariale orientata al ribasso, intervenire in modo concreto per regolare il settore impiegatizio. Ricordiamo che le statistiche confermano una retribuzione media inferiore di quasi mille franchi tra frontaliere e residente”, si legge in una nota nella quale si chiede “l’implementazione di un contratto collettivo di categoria, decretato di obbligatorietà generale, che imponga condizioni salariali minime, e che riporti su un terreno di equità le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche di concorrenza leale tra le imprese”.

Per tutte quelle figure amministrative o impiegatizie in generale che operano in settori già provvisti di Ccl, la proposta “è di completare il contratto collettivo includendo anche condizioni specifiche per le impiegate e gli impiegati”.