Lo dimostra un’analisi interna, confermata da una società di revisione indipendente
Alla Supsi non ci sono discrepanze salariali a seconda del genere. Lo comunica la direzione in seguito all’analisi svolta internamente tramite un apposito software messo a disposizione dalla Confederazione: secondo il modello di verifica, con una soglia di tolleranza del 5% di varianza tra i generi, alla SUPSI viene quindi riconosciuta la parità salariale istituzionale, sia nel corpo accademico sia in quello amministrativo. Anche la verifica da parte di una società di revisione esterna indipendente, prevista dalla Legge sulla parità dei sessi (LPar) ha dato riscontro positivo.
I calcoli si sono basati sul guadagno totale standardizzato a tempo pieno per 1’147 dipendenti, di cui 493 (il 43.0%) donne e 654 (il 57.0%) uomini nel mese di riferimento di maggio 2021. In considerazione delle differenze delle caratteristiche individuali relative alle qualifiche di collaboratrici e collaboratori, e di quelle legate alle funzioni ricoperte, dall’analisi emerge che le donne guadagnano lo 0.1% in più degli uomini.
Considerando la sola media dei salari, risulta che le donne guadagnano il 6,4% in meno degli uomini. Questo risultato è da ricondurre principalmente al fatto che, per quanto riguarda il personale accademico, le posizioni con responsabilità sono ancora occupate soprattutto da uomini.
Nei suoi obiettivi strategici 2021-2024, la SUPSI *mantiene al centro i suoi collaboratori e le sue collaboratrici promuovendone la valorizzazione e lo sviluppo equo di carriera. In quest’ottica, nell’ambito del Piano d’azione pari opportunità, diversità e inclusione 2021-2024, saranno implementate misure volte a garantire le pari opportunità di sviluppo nelle diverse funzioni e nei diversi ruoli con un’attenzione particolare al personale accademico", comunica la direzione.
Anche le analisi svolte negli anni scorsi, già prima dell’entrata in vigore della modifica della legge che impone la verifica ai datori di lavoro con 100 o più dipendenti, attestano come la parità salariale possa considerarsi quasi assoluta. Inoltre, da dicembre 2019 la SUPSI è firmataria della Carta per la parità salariale nelle aziende parastatali. Con questa adesione, la SUPSI “ha riconfermato il proprio grado di attenzione nella promozione e nella valorizzazione del suo approccio al trattamento equo, etico e rispettoso di tutte le collaboratrici e collaboratori, e dei portatori d’interesse nel territorio”.