Il formulario proposto dall’Associazione degli inquilini non trova il conforto delle urne. Soddisfatto il Consiglio di Stato
Era la terza volta che si votava sul tema di rendere nota la pigione precedente e neppure questa volta il popolo ha seguito le indicazioni degli iniziativisti incarnate dalla sezione ticinese dell’Associazione svizzera degli inquilini. Con il 54,9% di voti contrari l’iniziativa denominata ‘No alle pigioni abusive, sì alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale a inizio locazione’ è stata respinta. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di rendere obbligatorio alla stipulazione di qualsiasi contratto di locazione un formulario che riportasse in particolare la pigione del precedente inquilino, quella concordata con il nuovo inquilino e il motivo di un’eventuale differenza. I contrari – Catef e mondo immobiliare in generale – parlavano di eccesso di burocrazia e di aumento della conflittualità tra locatori e locatari. Contrario anche il Consiglio di Stato che in una nota saluta positivamente l’esito del voto.
“Le statistiche mostrano che sul mercato immobiliare vi sono numerose abitazioni disponibili, elemento che contribuisce a mantenere le pigioni a un livello moderato. Il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio non ritenevano quindi necessario introdurre l’uso di un modulo ufficiale per la conclusione di un nuovo contratto di locazione. Va comunque sottolineato che le norme attualmente in vigore consentono già al Consiglio di Stato di intervenire in modo mirato qualora in determinati comuni si verificasse una penuria di abitazioni disponibili”. Posizione sposata anche da Plr, Ppd, Lega dei ticinesi e Udc. Delusione, invece, in casa socialista. “Il formulario, in vigore in numerosi cantoni avrebbe portato più trasparenza nei contratti di locazione”, si legge in una nota del Ps.