Imprese e composizione vertenze, Quadranti (Plr) chiede al governo se non intenda elaborare 'un concetto' in collaborazione con l'Ordine degli avvocati
"Disporre e promuovere un apparato di arbitrato internazionale, ma anche nazionale, di qualità diventa un fattore competitivo di promozione economica del Cantone Ticino. Senza nulla togliere alla nostra giustizia statale, le multinazionali, ma non solo, esitano a rivolgersi ai tribunali nazionali locali. Prediligono gli arbitrati". È quanto sostiene Matteo Quadranti in un'interrogazione al Consiglio di Stato. In Svizzera, scrive il deputato del Plr, "esistono diverse organizzazioni di arbitrato internazionale e qualcosa pure in Ticino. La Camera di commercio nel proprio sito internet parla di arbitrato e mediazione. Per contro, a livello di sito cantonale e di promozione economica del Cantone in genere, si potrebbe fare di più per mettere in risalto il potenziale ticinese in ambito di arbitrati 'swiss made' a livello esterno". Se le multinazionali "sceglieranno più facilmente locations con nomea mondiale quali Zurigo, Ginevra, non si può escludere che qualche azienda, nella Great Zürich Area e nelle vicine regioni italiane di confine, possa trovare in Ticino terreno neutrale e fertile per risolvere le proprie vertenze". In fondo, aggiunge il granconsigliere, "basta una clausola arbitrale inserita in qualsiasi contratto anche tra parti straniere che designi il foro arbitrale in Ticino" e la competenza "è data, con ciò che ne può discendere a livello di immagine e di indotto".
Al Consiglio di Stato Quadranti chiede quindi se si stia già facendo della promozione in questo ambito per esempio tramite l’Area delle relazioni esterne del Cantone di concerto con la Sezione dello sviluppo economico e, in caso contrario, se intenda elaborare e condividere "un concetto di promozione dell’arbitrato in Ticino" in collaborazione con l’Ordine degli avvocati e l’Associazione dell’arbitrato svizzero.