Ticino

Valore locativo, passa lo sgravio dell'Udc. Ma non è finita

Sì del Gran Consiglio alla modifica proposta da Pamini. Ma Durisch (Ps) non ci sta: ‘Proposta incostituzionale, valutiamo ricorso al Tribunale federale’

Ti-Press
1 giugno 2021
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In caso di una sostanza imponibile inferiore a 500mila franchi e su richiesta del contribuente, il valore locativo imponibile può ammontare al massimo al 30 per cento delle entrate in contanti. È quanto deciso dal Gran Consiglio con 42 favorevoli (Plr, Ppd, Udc, Più donne) e 23 contrari (Ps, Verdi, Mps, Pc). Il parlamento dà quindi il proprio semaforo verde all'iniziativa parlamentare elaborata di Paolo Pamini (Udc) che, così, va a modificare l'articolo 20 della Legga tributaria inserendo una norma presente già in altri cantoni. Dal 1° gennaio 2022, trascorsi i termini per chiamare un referendum, insomma si cambia.

A essere tutto tranne che convinto è il relatore del rapporto di minoranza Ivo Durisch (Ps): «È sbagliato usare la fiscalità per fare socialità, per noi questa è una proposta incostituzionale e non raggiunge l’obiettivo. Il vantaggio per le persone coinvolte sarebbe di circa 70 franchi al mese, non cambierebbero la qualità della loro vita e anzi, ad avvantaggiarsi della modifica sarebbero i proprietari degli immobili più cari. La nostra proposta - riprende il capogruppo socialista - è quella, già formulata, del prestito vitalizio ipotecario a beneficio di persone con più di 60 anni».

Maderni (Plr): ‘Importante supportare chi è svantaggiato’

Ma il sostegno alla proposta di Pamini è ampio. A partire dai liberali radicali, con Cristina Maderni che rileva come «il valore locativo da sempre è una voce della dichiarazione fiscale che viene discussa, e la ragione principale è che viene considerato un reddito imponibile mentre nella realtà non lo è, non costituisce un’entrata monetaria: è evidente a tutti che si tratta di una voce importante di aggravio soprattutto per il ceto basso e medio». Il sostegno del Plr è motivato dal fatto che «sia importante supportare al più presto coloro che vengono più svantaggiati, come i pensionati che hanno già pagato la proprietà e non possono dedurre gli interessi passivi. A beneficiarne sarebbero 3’500 contribuenti». E punzecchia la Lega, appena uscita dal Gran Consiglio per protesta sul caso Molino: «Oggi la presenza in aula ai lavori parlamentare permette di prendere tutte quelle decisioni utili che quando si annunciano occorre anche difendere e portare avanti».

A favore anche il Ppd, con il capogruppo Maurizio Agustoni che afferma si tratti di «una vera e propria misura di sostegno al ceto medio e basso, a chi ha risparmiato tutta la vita per comprarsi una casa e si vede imporre un reddito fittizio con un aggravio fiscale che difficilmente riesce a sostenere».

Pollice verso dai Verdi, perché per Samantha Bourgoin «la proposta potrebbe sembrare interessante, ma per chi fa fatica perché non ha abbastanza liquidità e non può far capo agli aiuti tenendo conto della sostanza 700 franchi l’anno sono positivi ma non sufficienti». 

Morisoli (Udc): ‘La proprietà privata è un valore’

Sugli scudi a difesa della proprietà privata è il capogruppo Udc Sergio Morisoli, che festeggia: «Questo è un piccolo sgravio fiscale e, guardando alla storia, il primo dal 2001 a favore del ceto medio basso di origine puramente cantonale senza pressione federale. Un primo passo dopo vent’anni per fare una cosa buona e giusta, valorizzando la proprietà privata del cittadino comune, che è un’istituzione virtuosa, va salvata e difesa a ogni costo. Non deve diventare qualcosa da strizzare o eliminare. E ai Verdi dico che 700 franchi è meglio di zero».

Dopo la bocciatura della proposta giunta dal Consiglio di Stato, il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta annota che la richiesta di aspettare è dovuta al fatto che dai lavori commissionali del Consiglio degli Stati è emersa la proposta di abolire tout court il valore locativo, e il Consiglio federale dovrebbe presto chinarsi sulla questione per un parere. Tant’è, la modifica (anche senza la Lega) è passata con agio.

Durisch (Ps): ‘Valutiamo il ricorso’

Ma non è detto che sia finita. «Stiamo valutando di inoltrare un ricorso al Tribunale federale - spiega Durisch alla ‘Regione’ nei corridoi del Gran Consiglio -. Con una sentenza è stato messo nero su bianco che non si possa andare sotto al 60%, quindi quella appena votata è una proposta anticostituzionale».