Le discoteche, ancora obbligate a restare chiuse, sono pronte a riprendere le attività non appena sarà possibile
Per passare dall’obbligo alla raccomandazione di telelavoro è necessario che l’azienda in questione effettui test ripetuti e che sia integrata in un programma cantonale in materia. Secondo Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio del canton Ticino, è una decisione «poco sensata». «Da una parte si apre, giustamente, e dall’altra si mantiene, un po’ artificialmente, questa misura del telelavoro. Inoltre il fatto di evitare le quarantene a chi è vaccinato o ha fatto la malattia stride con il mantenimento della direttiva sul lavoro da casa. Anche perché, ipoteticamente, un’azienda potrebbe avere anche tutti i dipendenti vaccinati, ma se non fa i test deve mantenerli in telelavoro».
Le aziende aderiranno? «È possibile, anche se attualmente l’attenzione di tutti è rivolta verso i vaccini», prosegue Albertoni che dice: «Non voglio demonizzare il telelavoro, può essere molto utile, ma credo che sia un’alternativa complementare, non un sostituto al lavoro in presenza. Abbiamo notato che prima della pandemia c’era forte richiesta di telelavoro, ora le persone chiedono invece di tornare in sede».
Un settore ancora fermo, e che non può affidarsi al telelavoro, è quello delle discoteche. «È una situazione abbastanza problematica. L’unica cosa che c’è da fare, mentre aspettiamo di poter riaprire, è di pensare agli eventi pilota. Per poter fare dei test e capire come ripartire al più presto», ci spiega Daniel Perri, responsabile di alcuni locali notturni del Locarnese. «Una delle difficoltà è quella di non poter programmare gli eventi a medio e lungo temine. Adesso possiamo solo muoverci giorno per giorno. Non appena si potrà ripartire lo faremo, anche se per alcuni locali non è usuale aprire in estate non ci tireremo indietro. Attualmente non è possibile seguire le logiche di programmazione precedenti al Covid».
Perri, responsabile anche di un bar, prende posizione riguardo alle riaperture della ristorazione: «Non è ancora una situazione pienamente soddisfacente, ma sono dei piccoli passi necessari per arrivare a un’apertura totale». E per quanto riguarda il personale? «I dipendenti fissi sono rimasti, poi a seconda della situazione è possibile ricorrere ad aiuti in modalità a ore». Nessun dubbio rispetto al desiderio delle persone di tornare a incontrarsi: «La voglia di uscire è grandissima. Si vede sui social, ma anche in strada, non appena c’è un po’ di bel tempo sono tutti fuori. Speriamo in una risposta immediata a seguito dei nuovi allentamenti, anche se magari qualcuno può essere ancora un po’ titubante a incontrare altre persone per paura di contrarre il virus».