La data limite indicata dall'Asf è stata rispettata, gli allentamenti previsti da lunedì permettono di tornare a giocare anche in ambito amatoriale
I campionati amatoriali possono riprendere, perlomeno per gli sport come il calcio in cui a scendere in campo (all'aperto) sono non più di cinquanta persone (prima il limite era di 15). È la conseguenza degli ulteriori allentamenti decisi da Berna che verranno messi in atto da lunedì, ossia la data limite precedentemente indicata dall’Associazione svizzera di calcio (Asf) per riprendere appunto i campionati minori, nel tentativo di far terminare il girone d’andata di almeno la metà di tutti i gruppi di ogni categoria (quindi dalla Promotion League alla Quinta Lega) in tutte le associazioni regionali a livello svizzero, in modo da poterne omologare i risultati (in caso di una differenza di partite giocate all’interno dello stesso gruppo, verrà considerato il coefficiente di punti).
«Nell’ordinanza si parla di un massimo di 50 persone, ma considerando che già le due squadre hanno almeno 18 giocatori a testa, lo staff, gli accompagnatori e contando poi anche gli arbitri, direi che siamo al limite. E chi effettuerà i controlli?», fa notare Fulvio Biancardi, presidente di una Federazione ticinese di calcio che nelle scorse settimane aveva espresso perplessità su un’eventuale ripartenza dei campionati in Ticino, cantone in cui per varie situazioni (in particolare il maltempo e la fine della scuola anticipata rispetto alla Svizzera tedesca) risulterebbe più difficile riuscire a completare l’andata in tutti i gruppi (mancano fino a 7 partite).
«Effettivamente in Ticino abbiamo davvero poco spazio, ma visto che come già sottolineato in altre occasioni secondo statuti dobbiamo sottostare alle decisioni dell’Asf (dalla quale si attendono ancora indicazioni ufficiali, ndr), un calendario è già stato stilato e inviato alle società. Si dovrebbe riprendere a giocare già nel corso della prossima settimana con i primi recuperi (lo stesso lunedì 31 giugno, ndr), per poi passare ai turni completi dal weekend successivo. A questo punto la palla passa ai club, che devono decidere se vogliono e se sono in grado di scendere in campo. C’è chi si è preparato meglio e chi ha fatto meno, è una situazione complessa, anche per i motivi già citati. In ogni caso c’è la possibilità, se entrambe le società sono d’accordo e previa comunicazione anticipata alla Federazione, di archiviare la partita con zero punti e zero reti. Nel caso invece in cui dovesse essere una sola squadra a non voler giocare, a quel punto una sconfitta a tavolino sarebbe inevitabile. La cosa che cercheremo di evitare, laddove sono dati i presupposti, è di infliggere delle multe. Ci vuole buonsenso ed è anche quello che chiediamo alle società».