Ticino

Operazione ‘Imponimento’, udienza preliminare al via

È iniziato a Reggio Calabria il procedimento contro 147 imputati. Al centro delle indagini il Clan Anello, con addentellati in Svizzera

Ti-Press
15 aprile 2021
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È iniziata davanti al Giudice delle udienze preliminari di Catanzaro, Francesco Rinaldi, l'udienza preliminare per l'operazione ‘Imponimento’ scattata nel luglio dello scorso anno. Le richieste di rinvio a giudizio avanzata dalla procura antimafia di Catanzaro (pm Chiara Bonfadini, Antonio De Bernardo, Vincenzo Capomolla e Nicola Gratteri) sono in totale 147. Quattro di loro sono calabresi residenti nei Cantoni Argovia, Soletta e Zugo. Uno è in carcere a Lamezia Terme, in quanto arrestato dopo che era tornato in Calabria per un periodo di vacanza. Gli altri sono a piede libero. Non figurano fra gli imputati due cugini calabresi, un 60enne operaio comunale a Gandria, e un 53enne del Canton Argovia. La loro posizione è stata stralciata.

Il ruolo chiave dei collaboratori di giustizia

Al centro delle indagini, in particolare, il clan Anello di Filadelfia e i suoi addentellati in Svizzera, ma anche i Tripodi di Portosalvo, i Lo Bianco di Vibo Valentia e altri clan. L'udienza si è aperta nella nuova aula bunker di Lamezia Terme dove si sta attualmente celebrando il maxi processo Rinascita-Scott, con oltre 300 imputati. Associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, traffico internazionale di droga e armi, scambio elettorale politico-mafioso i reati, a vario titolo contestati agli imputati. Nell'inchiesta condotta congiuntamente dalla procura antimafia di Catanzaro e dal Ministero pubblico della Confederazione, un ruolo importante l'hanno avuto i collaboratori di giustizia. E fra questi troviamo Gennaro Pulice, il killer della 'ndrangheta, che per anni ha operato a Lugano, dove per sua stessa ammissione avrebbe riciclato oltre 50 milioni di euro per conto della 'ndrangheta lametina.

Traffico di armi, stupefacenti e riciclaggio di soldi e oro

Protagonista dell'operazione ‘Imponimento’ Rocco Anello, capo indiscusso delle cosche ‘ndranghetiste operanti nell'area dell'Angitolano, con molteplici interessi in Svizzera, a conferma del consolidato radicamento della 'ndrangheta nella Confederazione. Capitoli importanti della vasta inchiesta riguardano numerose attività illecite condotte da Rocco Anello, quali lo smercio in Svizzera di banconote da 50 euro false, traffico di armi (grazie alla complicità di camionisti), stupefacenti e riciclaggio di soldi e oro. Metallo giallo spesso frutto di rapine o furti. Attività che per l'accusa Rocco Anello avrebbe condotto grazie al concorso di una sorella, residente tra Berna e il Veneto, e i quattro calabresi sotto processo. La prima udienza è stata interamente dedicata alle formalità di rito, inevitabilmente lunghe e complesse. Una trentina le parti civili annunciate. Alcuni ministeri, diversi comuni e associazioni.