Il Sindacato indipendente degli studenti e degli apprendisti è preoccupato per i disturbi mentali che stanno colpendo i giovani studenti
“Il malessere psichico e sociale ha visto in questo periodo una preoccupante diffusione tra il corpo studentesco”, scrive il Sindacato indipendente degli studenti e degli apprendisti (Sisa). A questo proposito sono state formulate quindici proposte “al fine di intervenire sulle cause e sugli effetti del malessere mentale tra il corpo studentesco. Tra queste troviamo l’abolizione del limite di ripetizioni dell’anno nel secondario II e la democratizzazione dell'accesso al sostegno psicologico, ma anche un intervento diretto contro i prestiti di studio, un potenziamento delle borse di studio e la riapertura degli atenei”.
Riunitasi lo scorso 6 marzo in via telematica, l’assemblea del Sisa ha pure espresso solidarietà verso “quelle realtà internazionali che sono in lotta contro l'arretramento del diritto allo studio. Le proteste studentesche che si sono sviluppate in Francia, Grecia, Italia, Brasile, Stati Uniti e India trovano tutte la radice comune nella concezione neoliberale della scuola pubblica, dimostrando come gran parte delle problematiche emerse in tutto il globo sono figlie di modo di produzione capitalista”, si legge nel comunicato.
L'assemblea ha inoltre eletto un nuovo comitato centrale, ha effettuato un bilancio delle battaglie intraprese in ambito scolastico, discutendo delle attuali sfide imposte dalla pandemia, come anche dei presenti cambiamenti in corso nel mondo della scuola. Nel corso dell’assemblea, il Sisa ha rinnovato gli organi interni del sindacato studentesco, eleggendo nel Comitato centrale Filippo Beroggi (LiLu1), Monica Müller (Csia), Martino Bertoli (Sspss) e Jair Vogt (UniFr), unitamente agli attuali membri di segreteria.