Il Sisa lancia una petizione: ‘Le sale di studio sono spesso l’unico spazio dove apprendere in modo adeguato’
“In alcuni casi le sale di studio sono gli unici spazi in cui sono garantite le condizioni adeguate all’apprendimento”, scrive il Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti (Sisa), a corredo della petizione ‘No al certificato Covid nelle biblioteche!’ indirizzata al Consiglio di Stato. Lo scopo è quello di permettere l’accesso alle biblioteche cantonali “senza alcun discrimine basato su un dato sanitario”, si legge nel comunicato. Viene chiesto anche al governo ticinese di far pressioni sul Consiglio federale per revocare in tutta la Svizzera le limitazioni citate.
“Il Sisa si era già mostrato contrario e critico circa l’introduzione del certificato Covid per poter frequentare le lezioni alla Supsi e agli atelier e laboratori dell’Usi, che genera unicamente inutili discriminazioni all’accesso al sapere e alle pari opportunità di formazione”. Queste pressioni hanno avuto come risultato “l’introduzione di test gratuiti per gli studenti, permettendo in questo modo all’intera popolazione studentesca la possibilità di frequentare in presenza i corsi dell’attuale anno accademico”. Nonostante ciò, “il problema dell’accesso alle biblioteche resta una forte preoccupazione del corpo studentesco”.
Il Sisa esprime pure inquietudine per una discriminazione sociale: “Non tutte e tutti hanno le facoltà economiche per potersi testare frequentemente”.