Ticino

Anche l’immobiliare ha il suo Contratto normale di lavoro

È il trentesimo deciso dalle autorità cantonali per contrastare il dumping salariale. In attesa del salario minimo, ora sono 26mila i lavoratori coperti da Cnl

(archivio Ti-Press)
4 febbraio 2021
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Anche gli impiegati del settore immobiliare hanno ora un Contratto normale di lavoro, ovvero disposizioni minime emanate dall’autorità per combattere il fenomeno del dumping salariale. Questo Cnl è solo l’ultimo, il trentesimo, di 29 già in vigore e che riguardano in totale circa 26’200 lavoratori ed è entrato in vigore lo scorso primo gennaio in concomitanza con la legge sul salario minimo cantonale.

L’introduzione di questo contratto segue di qualche anno quello già in vigore per le società fiduciarie e si è reso necessario a seguito dei numerosi casi di abuso e dumping salariale, riscontrati nell’inchiesta cantonale condotta dall’Ufficio dell’ispettorato del lavoro nel 2019.

Il Cnl impone un salario minimo orario lordo di base, nel quale non rientrano le provvigioni, i bonus, eccetera. Il pagamento del salario a provvigione è possibile solo se di base è applicato il salario minimo.

Al contrario del salario minimo cantonale, che è ancora sub judice nel merito al Tribunale federale di Losanna, il salario minimo orario indicato nel Cnl è da applicare subito, a partire dal 1.1.2021. Addirittura, rende noto la Svit, l’associazione dei professionisti dell’immobiliare, se il salario orario lordo definito nel Cnl è inferiore al salario minimo cantonale, quest’ultimo prevale come base per la determinazione del salario mensile.

L’importo del salario orario minimo è differenziato tra personale non qualificato, personale qualificato e impiegati di commercio. Il salario orario va dai 19 franchi per i primi, fino ai 24,64 franchi per la figura dell’impiegato responsabile. Minimi superiori a quanto previsto da quanto previsto dalla Legge cantonale sul salario minimo a partire dal 1° gennaio del 2022.

I salari minimi sono adeguati al 1° gennaio di ogni anno, sulla base dell’indice nazionale dei prezzi al consumo del mese di novembre.

L’Ufficio dell’ispettorato del lavoro verifica ogni anno un campione di aziende e dà seguito a tutte le segnalazioni ricevute. I datori di lavoro sono obbligati a collaborare. Per la verifica del rispetto del Cnl si tiene conto unicamente della parte di salario fissa garantita al lavoratore. Non vengono considerate le provvigioni e i bonus.