Ticino

Fronte comune per combattere lo spreco alimentare

Dipartimento del territorio in prima linea unitamente ad altre associazioni nell'ambito della campagna nazionale 'Save Food, Fight Waste'

Con parsimonia, per evitare sprechi (Ti-Press)
14 settembre 2020
|

Dipartimento del territorio, Associazione delle consumatrici e dei consumatori della Svizzera italiana (Acsi), Gastro Ticino, Wwf Svizzera, Gruppo di educazione ambientale della Svizzera italiana (Geasi) e Azienda cantonale dei rifiuti (Acr) uniti nella lotta allo spreco alimentare. La collaborazione, nell'ambito della campagna nazionale 'Save Food, Fight Waste' è volta a sensibilizzare la popolazione sul tema dello spreco alimentare attraverso la diffusione di materiale informativo, l’organizzazione di momenti didattici e la promozione di iniziative ed eventi mirati.

L’obiettivo comune è quello di ridurre lo spreco alimentare nelle economie domestiche, nel settore alberghiero e in quello della ristorazione. A questo proposito, secondo un recente studio commissionato dall’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) al Politecnico federale di Zurigo, l’impatto ambientale associato a perdite di derrate alimentari è in larga parte (52%) causato dalle famiglie e dalla gastronomia. Considerando unicamente le economie domestiche svizzere, ogni anno vengono infatti gettati nel sacco dei rifiuti 90 chilogrammi pro capite di alimenti ancora commestibili, il che corrisponde a un costo annuo per persona superiore ai 600 franchi.  

Per sottolineare l’importanza del tema il Dipartimento del territorio sarà presente al Greenday 2020 in programma il 26 settembre a Bellinzona, giornata durante la quale saranno forniti alcuni utili consigli per ridurre i rifiuti alimentari e sarà allestita una bancarella che permetterà ai più piccoli di svolgere un’attività interattiva all’insegna della sostenibilità.  

Entro il 2030 la Svizzera è chiamata a ridurre di almeno la metà lo spreco alimentare pro capite, sia per quanto riguarda la vendita al dettaglio sia per le economie domestiche, come pure a contenere le perdite di cibo nelle catene di produzione e di fornitura. Questo impegno è coerente con quanto indicato dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.