Otto milioni e mezzo andranno a favore di 44 Comuni ticinesi, mentre altri 500mila franchi agli impianti di smaltimento delle acque presso le capanne alpine
Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio di un credito di 8'531’109 franchi per il sussidio delle opere di canalizzazione e di depurazione delle acque luride approvate nel 2019 a favore di 44 Comuni, di un credito di complessivi 279'226 franchi per il sussidio di due opere di canalizzazione a favore del Consorzio depurazione acque di Lugano e dintorni (CDALED) e di un’opera di canalizzazione a favore dell’Agenzia Nuovo Quartiere Cornaredo (NQC).
Il finanziamento cantonale è destinato ai seguenti Comuni: Acquarossa, Airolo, Aranno, Arbedo-Castione, Arogno, Bedano, Bedigliora, Bellinzona, Biasca, Bioggio, Blenio, Bodio, Breggia, Brissago, Cademario, Capriasca, Caslano, Castel San Pietro, Chiasso, Croglio, Dalpe, Gambarogno, Locarno, Losone, Lugano, Lumino, Maggia, Melide, Mendrisio, Mezzovico-Vira, Monteceneri, Morbio Inferiore, Morcote, Muzzano, Novazzano, Prato Leventina, Quinto, Riva San Vitale, Ronco Sopra Ascona, Sant'Antonino, Stabio, Torricella-Taverne, Vernate e Vogorno.
Inoltre il governo ha previsto un credito di 500'000 franchi che, per la prima volta, mira a garantire un sostegno diretto per il rinnovo degli impianti di smaltimento delle acque di scarico esistenti presso le capanne alpine aperte al pubblico che sono di proprietà di enti pubblici o associazioni che promuovono l'alpinismo e l'escursionismo.
Per il Consiglio di Stato questo sostegno è giustificato, da un lato, dalla necessità di "garantire uno smaltimento delle acque ineccepibile dal profilo tecnico, in quanto si tratta di zone particolarmente pregiate dal profilo naturalistico e turistico"; e dall’altro, dal fatto che il mantenimento di questi impianti allo stato della tecnica è un’operazione "particolarmente onerosa, sia per la loro ubicazione discosta sia per l’altitudine elevata che riduce le prestazioni degli impianti di trattamento delle acque".
A livello di prevenzione negli scorsi anni il Dipartimento del territorio si è già adoperato con campagne di sensibilizzazione rivolte a gestori e proprietari di capanne alpine, per ridurre al minimo la produzione di rifiuti e i consumi d’acqua, e per favorire l’impiego di prodotti di pulizia biodegradabili.