Luce verde a diminuzione di tempi di percorrenza, potenziamento dei veicoli e alle nuove assunzioni. Zali: 'La competitività discrimine nella scelta di come muoversi'
Via libera del Gran Consiglio quasi all'unanimità al credito quadro da 461 milioni di franchi per l’offerta di trasporto pubblico per il quadriennio 2020-2023. Un’offerta legata all’apertura della galleria di base del Monte Ceneri, che spiega il correlatore Nicola Pini (Plr) “costituisce una rivoluzione nell’ambito del trasporto: potenziamento del 56% veicoli per chilometro, dimezzamento dei tempi di percorrenza tra Sopra e Sottoceneri, cadenza di trenta minuti per le linee principali sia su gomma sia su rotaia ed estensione orario di servizio”. Senza dimenticare “le diverse centinaia di nuovi posti di lavoro per autisti, macchinisti treni e personale”. Il tutto “a fronte di un aumento di 30 milioni l’anno di contributi cantonali per il trasporto pubblico”.
Anche per la correlatrice socialista Anna Biscossa (il terzo correlatore è il popolare democratico Maurizio Agustoni) non è un azzardo parlare di “rivoluzione”. Perché “risponde ad alcune necessità: sono tante le persone che muoiono di inquinamento atmosferico. Dobbiamo dire che il Ticino ha il primato di concentrazione di sostanze nocive”. In queste condizioni “offrire la reale possibilità di ridurre gli spostamenti individuali grazie al mezzo pubblico, cosa che prima era possibile solo nei centri urbani o per chi abita vicino alle stazioni, è davvero epocale. Sono almeno 35 anni che chiediamo queste cose dal Mendrisiotto, ringrazio il consigliere di Stato Zali perché ha portato a compimento questo progetto”. Il sostegno del Plr viene dalle parole di Sebastiano Gaffuri, che rimarca come “non si può prescindere dalla libertà: un’economia e una società che vogliono ripartire devono farlo muovendosi liberamente, il trasporto pubblico può aiutare a riprendere i rapporti interrotti dall’epidemia. Oggi è un rischio questo credito, ma vale la pena correrlo perché si tratta di investire nel futuro”. Con l’obiettivo “di completare AlpTransit a sud di Lugano”. Michele Foletti (Lega) spiega che l’adesione della Lega è motivata dal fatto che “occorre credere nello sviluppo del trasporto pubblico, a Lugano abbiamo adesso più spostamenti privati rispetto a prima della pandemia: mi auguro che ritrovi l’attrattività in tempi brevi”.
“Si potrà parlare quasi di un solo agglomerato urbano diffuso in tutto il cantone con i tempi di percorrenza che si ridurranno”, nota per il Ppd Paolo Caroni. L’offerta sarà “fondamentale per essere alternativa al trasporto privato. Di qualità, il più possibile capillare e che possa far cambiare le abitudini di molti ticinesi, pendolari e turisti”. Anche se, annota, “ci saranno sempre situazioni dove il trasporto privato non potrà essere sostituito”. “Sarebbe opportuno che il sistema tariffale delle zone Arcobaleno venisse rivisto, nei comuni periferici si paga spesso una zona in più e questo non è corretto in nome dell’equità comunale”, annota a margine del sostegno socialista Carlo Lepori. A maggioranza l’Udc sostiene il credito, ma Paolo Pamini annunciando la sua astensione spiega che “malgrado i grossi investimenti fatti finora la sensitività del mezzo pubblico non è cambiata un granché: non aspettiamoci chissà quale sostituzione del trasporto privato con quello pubblico”.
Sostegno convintissimo dai Verdi, il cui capogruppo Nicola Schönenberger dice che “questo nuovo sistema deve essere capace di raggiungere i suoi obiettivi ultimi, non solo questi intermedi. Parlo di uscire da questa posizione di fanalino di coda in Svizzera per le polveri sottili nell’aria e il permettere finalmente ai ticinesi di vivere nei centri urbani senza possedere un’auto”.
Il Movimento per il socialismo con Simona Arigoni Zürcher considera positivo il credito, ma "il potenziamento dell'offerta corre il rischio di non vedere corrisposto un potenziamento della domanda senza le tariffe, primo passo per noi verso un trasporto pubblico gratuito". Ad avviso del Partito comunista "questa attrattività dei mezzi pubblici deve essere a disposizione di tutti, anche nelle zone periferiche che sono ben servite solo la mattina presto mentre non è il caso in ore serali e notturne" rileva Lea Ferrari. Un sì anche da Più donne: "Un passo sostenibile in avanti", per Tamara Merlo.
Il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali spiega come "sia la competitività il discrimine nella scelta tra mezzi privati e pubblici, il nostro lavoro durato anni è stato orientato a questo". Questa offerta "mi sembra si ampiamente condivisa, e andiamo a modificare definitivamente la politica di trasporto pubblico del Canton Ticino: così decidete che è compito dello Stato occuparsene, facendo fare uno sforzo finanziario notevole ricevendo in cambio prestazioni adeguate e facilitate dall'apertura della galleria di base del Ceneri".