Nicola Pini, corelatore in Gestione del rapporto parlamentare sull'offerta 2021 e sul credito quadro 2020-23: 'Locarnese mai più zona dormitorio'
«Per il Locarnese è un grandissimo balzo avanti: oltre allo straordinario arricchimento delle linee di trasporto urbano e regionale su gomma e rotaia, avremo un collegamento diretto verso Nord ogni ora e, grazie alla bretella di Camorino, la possibilità del treno diretto su Lugano in 30'. È chiaro che la nostra regione dovrà muoversi bene affinché tutto ciò diventi una vera opportunità per portare persone ed attività. Evitare di ulteriormente profilarsi come zona dormitorio è la vera sfida politica da affrontare».
È l'analisi in chiave locale dei cambiamenti epocali indotti dall'offerta di trasporto pubblico 2021 che Nicola Pini propone in qualità di correlatore del rapporto unico della Gestione del Gran Consiglio sul messaggio governativo che chiede l'approvazione dell'offerta 2021, nonché lo stanziamento di un credito quadro di 461,4 milioni di franchi (di cui 355,6 a carico del Cantone e 105,8 a carico dei Comuni) per il finanziamento delle prestazioni di trasporto pubblico per il quadriennio 2020-23.
Ed è proprio il Locarnese, uno dei principali beneficiari di questa rivoluzione cantonale che farà crescere le prestazioni di trasporto pubblico del 56%. Lo sarà per vari motivi. In primis, su rotaia sarà tutto più comodo e veloce, con collegamenti ogni 30' da e su Bellinzona in chiave Nord delle Alpi e treni diretti ogni ora fra Locarno e la Svizzera lungo il tracciato di montagna del San Gottardo. Inoltre, come accennato, con la galleria di base del Ceneri la nuova rete Tilo consentirà di abbattere a mezz'ora il tempo di collegamento fra Locarno e Lugano, senza interscambio a Giubiasco e con fermata in tutte le stazioni tra Locarno e Sant'Antonino. Questo, grazie alla bretella di Camorino, interamente finanziata dal Cantone a complemento della galleria di base.
Locarno sarà collegata a Bellinzona con tre treni all'ora (due Tilo e un Interregio). L'obiettivo è ulteriormente potenziare la cadenza dei Tilo tra i poli da 30 a 15', e ciò sulla Locarno-Bellinzona diventerà possibile con il terzo binario fra Giubiasco e Bellinzona. A causa dei limiti di capacità della galleria di base del Ceneri si profila più complicato un analogo discorso per la Locarno-Lugano, ma in questo senso la Gestione invita il governo a "monitorare da vicino l’evolversi della situazione e se del caso approfondire con il necessario anticipo non solo l’utilizzo dei treni a due piani, ma anche una diversa ridistribuzione delle tracce".
Novità importanti per il Locarnese ci saranno anche in Centovallina (l'aggiunta di due coppie di treni regionali tra Locarno e Intragna) e nelle linee bus. In quelle regionali i principali cambiamenti riguardano il potenziamento della 311 Locarno-Bellinzona (cadenza di 30' in settimana, dalle 6 alle 22, con capolinea anticipato a Piazza Castello), il nuovo percorso della 316 Locarno-Ascona-Brissago, nonché la riorganizzazione delle linee del Gambarogno in funzione del nuovo nodo d’interscambio di San Nazzaro, che include il collegamento diretto con Locarno mediante l’allacciamento della navetta lacustre (che sarà però attivata solo dopo il 2021).
Fra gli interventi infrastrutturali particolarmente significativi vi sono la nuova passerella ciclopedonale sulla Maggia e il riassetto di Via Luini (futura arteria del trasporto pubblico, permettendo una riqualifica di Largo Zorzi). Sempre a livello di linee bus, ma urbane, la linea 1 verrà prolungata da Ascona a Losone (via Mezzana) e da Tenero a Gordola (zona industriale, Centro Ssic) e l'attuale linea 2 per Brione sarà sostituita da due nuovi percorsi collinari (linea 4 e linea 3) con prolungamenti e nuove fermate.
Tutto il pacchetto d'offerta era stato elaborato dal Cantone e dalle Commissioni intercomunali dei trasporti, ed era soggetto ad opposizioni. In particolare, la Gestione accoglie parzialmente quella di Gambarogno (per la richiesta di una cadenza oraria nelle ore di punta sul treno Bellinzona-Luino) e ha respinto quella di Orselina, che chiedeva tracciati più diretti verso la città. In questo senso la Gestione invita comunque a valutare in una prima fase un potenziamento delle frequenze e successivamente l'eventuale realizzazione di un collegamento più diretto con la stazione.
Ragionando su scala cantonale, il corelatore locarnese del rapporto nota che «la mobilità in Ticino farà un deciso passo avanti: stiamo parlando di un aumento di 30 milioni di franchi all'anno di finanziamento cantonale (per arrivare a 95 milioni), di una crescita delle prestazioni del 56% veicoli-chilometro e della creazione di diverse centinaia di posti di lavoro». Quanto all'emergenza sanitaria che tiene un po' tutti sul chi vive, «si è deciso di andare avanti con questo progetto, maturato negli ultimi 10 anni, nonostante tutte le incertezze; questo perché si pensa e si spera che la situazione si normalizzerà, quindi anche una mobilità pubblica più efficiente, più capillare e più estesa sarà fra i fattori di attrattività per il rilancio del cantone». Per altro, «starà al Consiglio di Stato, con i Comuni e le Commissioni dei trasporti, valutare se introdurre il potenziamento già nel 2021, oppure posticiparlo e realizzarlo a tappe. Questo dipenderà ovviamente anche dai tempi di apertura della galleria di base del Ceneri, che oggi come oggi sembrerebbero confermati».