Ticino blindato per fare fronte all'emergenza: garantita l'apertura dei commerci di generi alimentari e farmacie. Nuovi aiuti per le aziende
Da mezzanotte e fino al 29 marzo 2020 in Ticino dovranno rimanere chiusi tutti i ristoranti, pub, agriturismi, rifugi, bar e altri esercizi della ristorazione. Uniche eccezioni, le mense non aperte al pubblico (sociali, scolastiche, negli ospedali e nelle case per anziani) così come i take away e i ristoranti annessi agli alberghi, ma solo per i clienti degli hotel. Chiusi pure i negozi e i mercati, tranne i punti vendita di generi di prima necessità e di farmaci e le stazioni di servizio. Lo ha deciso oggi il Consiglio di Stato in seduta straordinaria. Restano pure garantiti i servizi bancari, finanziari, postali e agricoli.
«Per i commerci di generi alimentari non cambierà nulla - ha precisato il presidente del governo Christian Vitta -, I negozi rimarrano sempre accessibili, per cui potete pianificare la vostra spesa come di consueto». Chiusi anche parrucchieri, barbieri ed estetisti. Per gli altri attori dell'economia privata l’indicazione del governo, ha evidenziato Vitta, è di limitare l'attività al minimo indispensabile e di rispettare le norme igieniche. Non si va dunque verso una chiusura totale delle attività non essenziali in quanto «non può essere fermato l’apparato produttivo di un Paese».
Sospese anche le Messe, mentre i luoghi di culto rimarranno comunque aperti. Inoltre il numero massimo di partecipanti a delle manifestazioni è stato ulteriormente ridotto da 50 a 30.
Si tratta, ha rilevato Vitta di «misure incisive che sono frutto di una ponderata valutazione con l'obiettivo di limitare la diffusione del virus». Sono «sacrifici indispensabili per tutelare la salute della collettività».
A vigilare sul rispetto dei divieti sarà la Polizia cantonale.
È stato il compito del direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) Raffaele De Rosa, ricordare che «le misure non saranno sufficienti se non ci sarà una presa di coscienza da parte di tutti. Ci vuole un comportamento responsabile da parte di ognuno: bisogna rispettare le misure di igiene, dobbiamo ridurre i contatti sociali e gli spostamenti, mantenere le distanze, e per un po’ rinunciare a baciarsi e abbracciarsi. È importantissimo tutto questo per riuscire a proteggere le persone più fragili: anziani e malati». Da parte di De Rosa l’invito agli anziani e persone fragili a non frequentare luoghi pubblici. «I divieti li abbiamo dovuto imporre per motivi di salute pubblica» ha ribadito il direttore del Dss, che ha infine insistito sul fatto che abbiamo davanti «settimane, forse mesi, molto difficili».
Oltre al lavoro ridotto e allo strumento della fideiussione, il governo ticinese ha elaborato misure supplementari di corto termine, come la dilazione di 60 giorni sulle fatture emesse dallo Stato. Non saranno inoltre prelevati interessi di ritardo per quanto riguarda gli acconti delle imposte. Sospeso l'incasso delle rate dei mutui concessi in base alla Legge sul turismo, in modo da non intaccare la liquidità degli albergatori. Il consigliere di Stato Christian Vitta ha inoltre indicato che il governo ticinese ha fatto richiesta alla Seco di poter estendere lo strumento del lavoro ridotto anche a nuove cerchie di lavoratori: gli indipendenti e i titolari di aziende. Mentre Berna sta valutando di includere lavoratori con contratti di durata determinata.
Dal canto suo Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi ha ricordato quanto anticipato nella conferenza stampa di ieri, e cioè che il governo ha inviato una lettera alle Autorità federali chiedendo la sospensione di tutte le procedure esecutive in corso.
Per domande relative alle misure a sostegno delle aziende, da domani, domenica 15 marzo 2020, dalle 10 sarà attiva una hotline a disposizione dell'economia: 0840 117 112. Domande potranno essere inoltrate anche per mail a attivita-commerciali@ti.ch.
Il Cantone ridurrà i propri servizi, limitandoli a quelli d'emergenza. «Ad esempio a Camorino saranno trattati solo immatricolazioni, esami e autorizzazioni urgenti. Nei prossimi giorni verranno comunicati quali altri servizi saranno attivi e quali sospesi», ha rilevato il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi.
Lunedì sarà deciso inoltre se sospendere le elezioni comunali di aprile: «Insieme al collega Bertoli abbiamo incontrato oggi dei rappresentati dei Comuni ticinesi. Ci sentiremo ancora domani per avere un feedback - ha precisato Gobbi –. L'indicazione che abbiamo avuto al momento è di andare verso un posticipo, anche per garantire la conduzione politica degli enti locali durante i prossimi mesi, visto che la crisi non terminerà verosimilmente entro aprile». Il problema, ha aggiunto Gobbi (che si è pure permesso una battuta a proposito della distribuzione del materiale di voto, facendo riferimento alla presenza dell’avvocato Padlina in conferenza stampa), «è anche giuridico: il materiale di voto è già stato distribuito e quindi formalmente le operazioni di voto sono già iniziate. Bisognerà vedere come procedere».
Da lunedì le aziende di trasporto pubblico sono inoltre invitate a ridurre l'offerta là dove non strettamente necessaria, ha rilevato il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali.
Il medico cantonale Giorgio Merlani ha indicato le cifre aggiornate del coronavirus nel nostro cantone: al momento i casi positivi sono 265. Di questi 64 persone sono ospedalizzate e 13 in terapia intensiva. I decessi sono 5
Merlani ha inoltre voluto ringraziare «a nome del sistema sanitario tutti quelli che in queste settimane faranno sacrifici: lo state facendo per permetterci di operare al meglio in questo periodo intenso».
Vista la situazione di emergenza il Consiglio di Stato ha stabilito che venerdì 20 marzo e sabato 21 marzo saranno considerati giorni festivi.