Ticino

Il coronavirus fa chiudere i cantieri

Lunedì prossimo il settore della costruzione si fermerà volontariamente. I lavoratori frontalieri impiegano ore ad arrivare e scarseggiano le forniture

L'edilizia si ferma (Ti-Press)
12 marzo 2020
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L'emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova l'intera economia ticinese e soprattutto i settori a forte presenza di lavoratori frontalieri come l'edilizia. Lavoratori che sono confrontati con ore di attesa al confine dopo l'introduzione dei controlli accresciuti dovuti a ragioni sanitarie. Per questa ragione la sezione ticinese della Società svizzera degli impresari costruttori invita le imprese associate a chiudere i cantieri dal prossimo lunedì 16 marzo. In una comunicazione interna della Ssic-Ticino, a firma del presidente Mauro Galli e del direttore Nicola Bagnovini, si legge che "la situazione per l'entrata in Svizzera dei frontalieri è diventata inaccettabile e insostenibile, sia per i lavoratori, che impiegano 3-4 ore a passare la frontiera, sia per le imprese che segnalano pesanti ritardi per l'inizio della giornata lavorativa". Inoltre, si rincorrono notizie di aziende vicine al mondo della costruzione che hanno fermato la loro attività e anche le forniture di materiali non sono più garantite o subiscono ritardi che rendono impossibile l'operatività delle imprese edili.

Per questa ragione la Ssic-Ticino consiglia alle imprese di chiudere le attività di cantiere la prossima settimana e questo anche in funzione del ponte di San Giuseppe che molte imprese hanno già in calendario; facendo capo alle ore flessibili e a vacanze residue concordate con i lavoratori. Nello stesso tempo si consiglia di fare richiesta delle indennità di lavoro ridotto. La riduzione dell'attività è da ricondurre quale conseguenza diretta del coronavirus. 

I partner sociali firmatari del contratto collettivo di lavoro cantonale (Ssic-Ti, Unia e Ocst) si troveranno venerdì 13 marzo per valutare possibili accorgimenti a livello di lavoro e di flessibilità e "per seguire l'evolversi di questa situazione straordinaria quanto difficile per tutti", si conclude.