Il gruppo Mps-Pop-Indipendenti interroga il Governo per avere un quadro più dettagliato della situazione
I beneficiari dell’assistenza nel 2018 sono calati in Svizzera, mentre in Ticino hanno subito un leggero aumento, in base ai dati resi noti dall’Ufficio di statistica lo scorso 23 dicembre. Esaminando i dati in base alle classi di età risulta che solo gli over 45 anni sono aumentati, mentre nelle fasce di età inferiori si è registrata una riduzione. Sulla base di queste cifre, il gruppo Mps-Pop-Indipendenti in Gran consiglio ha presentato una interrogazione al Consiglio di Stato, con cui si vorrebbe ottenere un quadro più dettagliato della difficile situazione riguardante questa fascia anagrafica di lavoratori. lavoratori.
“Il peggioramento è particolarmente marcato per gli ultra 55enni”. annotano gli interroganti. “Nella riposta all’interrogazione 125.19, il Consiglio di Stato confermava che l’aumento del numero di beneficiari di assistenza in Ticino dal 2010 al 2017, sia per quel che concerne la fascia di età 46-55 anni (+768; +60.2%) sia per le persone tra i 56 e i 65 anni (+482; +66.3) è stato più marcato rispetto all’incremento della popolazione di quelle fasce di età e la situazione è ulteriormente peggiorata nel 2018: in un solo anno gli over 56 anni in assistenza sono aumentati di ben l’8% (aumento medio 0,13%). Fra i beneficiari over 45 aumentano i disoccupati o gli occupati (ma con un salario che non permette loro di mantenersi), segno che sempre più persone in queste fasce di età vengono espulse dal mondo per lavoro e/o diventano precarie e sottoccupate”.
Fra l'altro, dai dati risulta che “risulta che l’età in cui i lavoratori vengono espulsi dal mondo del lavoro tende ad abbassarsi poiché l’aumento dei beneficiari di assistenza inizia ormai dai 45 anni. Contemporaneamente è cresciuta la percentuale di lavoratori altamente qualificati in assistenza visto che la quota di persone con formazione terziaria che devono comunque ricorrere all'assistenza sociale aumenta con l'età. “Malgrado le continue lamentele delle associazioni economiche per la mancanza di personale qualificato, gli specialisti over 50 vengono discriminati”.
“Ci sono quindi persone formate e con esperienza che si ritrovano marginalizzate e condannate a vivere in povertà, dopo aver lavorato e versato contributi per decenni. Le statistiche dell’aiuto sociale poi fotografano solo una parte della realtà perché l’assistenza interviene solo come ultimo ricorso, molte di queste persone sono a carico delle famiglie. Manca quindi una visione di insieme del problema a livello ticinese“.
“Chiediamo pertanto al Consiglio di Stato: