Breganzona, proposto agli inquilini l'acquisto di alcuni appartamenti delle undici palazzine. Adriano Venuti (Asi): ‘Operazione spregevole’
‘O mangi questa minestra, o salti dalla finestra’. Suona più o meno come il vecchio proverbio la proposta che hanno ricevuto in buca delle lettere gli inquilini di alcune delle palazzine di via Vergiò a Breganzona. La missiva li ha informati del passaggio di proprietà degli undici immobili, che sono stati ceduti dalla Helvetia Assicurazioni alla Monopoly District Sa. Agli inquilini è stato pure gentilmente comunicato che la nuova proprietà del complesso residenziale Quartiere Vergiò intende vendere degli appartamenti “per agevolare le persone nell’acquisto della propria casa” e ha allegato un formulario per sapere quanti di loro fossero interessati all’acquisto. Veniamo a conoscenza di questa storia attraverso un affittuario indignato (che preferisce restare anonimo), che si sente messo con le spalle al muro e costretto ad andarsene, perché non possiede i mezzi finanziari per potersi permettere di comperare l’appartamento in cui vive da parecchi anni.
Premesso che formalmente tutto è regolare, il gruppo ha pure comunicato agli inquilini i prezzi che verranno proposti: gli 1,5 locali partiranno dai 295’000 franchi, mentre i 2,5 locali saranno messi in vendita a partire da 355’000 franchi, per gli appartamenti di 3,5 locali bisognerà mettere almeno 425’000 franchi, mentre i 4,5 locali costeranno dai 545’000 franchi. Attualmente, la pigione di un 2,5 locali è di 989 franchi, più 230 di acconto spese (+ conguaglio a fine anno), mentre un 3,5 locali costa 1’293 franchi, più 280 di acconto spese e il conguaglio a fine anno. Cosa succederà a chi non volesse comperare? La società di intermediazione cercherà, nel limite del possibile, di trovare un acquirente disposto a mantenere l’inquilino o gli inquilini in affitto. Qualora questo non fosse possibile, scrive Monopoly Group, “cercheremo di offrire delle soluzioni alternative negli immobili situati nel Quartiere Vergiò, ancora di proprietà del gruppo e destinati alla messa a reddito”. L’inquilino fatica a credere a questa possibilità e ci manifesta il proprio sconcerto. D’altro canto, ci fa notare che la nuova società si chiama come il famoso gioco da tavola, nel quale vince la partita chi resta l’ultimo “finanziere” che è riuscito a mandare gli altri in bancarotta.
In merito alla vicenda di cui stiamo parlando, abbiamo chiesto un commento ad Adriano Venuti, presidente dell’Associazione svizzera degli inquilini (Asi), che è a conoscenza della situazione difficile nella quale sono state poste le persone in affitto: «Di fatto, succederà questo: chi non potrà permettersi di acquistare l’appartamento in cui vive, dovrà lasciarlo. Se la nuova società dovesse trovare i proprietari disposti a mantenere gli attuali inquilini in affitto, questi ultimi dovranno versare una pigione più elevata. Sono infatti edifici che hanno bisogno di essere ristrutturati, visto che sono stati edificati tra gli anni Ottanta e il decennio successivo». Però, Monopoly Group ha proposto prezzi di acquisto concorrenziali e uno sconto del 5%... «Intanto, buttano fuori gli inquilini che non possono permettersi l’acquisto e se alcuni volessero comperare, dovrebbero accollarsi le spese dei lavori di ristrutturazione. In questo modo, non se li assume la nuova proprietà, che può incassare i soldi e risanare la sua parte». Per Venuti, «si tratta di un gioco sporco con gli inquilini, quello che sta proponendo Monopoly Group».
Tuttavia, questo trattamento che appare discutibile è legalmente corretto... «Ci mancherebbe altro, però è un’operazione spregevole. Succedono situazioni simili all’edificio di via Gerso e a Pregassona, dove la stessa Monopoly, dopo aver acquisito le palazzine, sta proponendo agli inquilini di tre stabili in via alle Vigne un’offerta paragonabile a quella di Breganzona», sostiene Venuti. Sempre a svantaggio delle persone in affitto? «Certo, lo constatiamo regolarmente in tutto il Ticino e non soltanto da parte della Monopoly: si propongono soluzioni ai danni degli inquilini che vivono negli appartamenti da quando vennero costruite le palazzine – risponde Venuti –. Questo con la scusa di favorire l’accesso alla proprietà privata della quale si sciacqua la bocca la destra parlamentare a Berna e nei recenti dibattiti in vista del voto del prossimo fine settimana. In una palazzina di Breganzona vive un’inquilina di 92 anni, dove andrà ad abitare? Come farà a traslocare?».
Un altro problema, continua il presidente dell’Associazione svizzera degli inquilini, «sono le pigioni che continuano ad aumentare, Non è che ci stiamo inventando le cose quando parliamo di lobby immobiliare. Di fatto, stanno scomparendo i piccoli proprietari. Gli immobili stanno progressivamente passando in mano a grosse società o gruppi che non hanno alcun rapporto con gli inquilini e che fanno questi giochi sporchi, spostando le pedine come su un grande Monopoly. Questo è scandaloso, perché spesso se ne fregano della vita delle persone, che vengono considerate come pedine, perciò bisogna votare no domenica prossima: il diritto di locazione è fragile e soccombe di fronte al diritto di proprietà privata e delle libertà di commercio. Però, avere un alloggio è allo stesso modo un diritto».