È la posizione espressa dal Consiglio federale a una mozione di Roberta Pantani (Lega) che, prima di lasciare il Nazionale, incalza l'esecutivo sulla questione
Il Consiglio federale ritiene importante continuare ad adoperarsi affinché la Svizzera venga tolta dalla "black list" italiana riguardante la fiscalità delle persone fisiche. È la posizione espressa dal Governo a una mozione di Roberta Pantani (Lega/TI) che, in uno dei suoi ultimi interventi da consigliera nazionale, incalza l'esecutivo sulla questione.
Per la leghista di Chiasso, è "profondamente ingiusto tollerare l'attuale situazione". Pantani invita pertanto il Consiglio federale ad impegnarsi affinché venga posto un rimedio in tempi brevi e ad aggiungere questo ulteriore elemento alla lista degli oggetti in sospeso da trattare con lo Stato italiano.
Nel suo parere, il Governo precisa che "la conseguenza principale del provvedimento (introdotto nel 1999 ndr) è un aumento dell'onere amministrativo per i residenti italiani che desiderano stabilirsi in Svizzera". Di principio, quindi, "questa lista nera non ha ripercussioni dirette sulle banche svizzere".
Per la consigliera nazionale leghista, invece, la conseguenza di tale provvedimento non consiste unicamente in un aumento dell'onere amministrativo per i diretti interessati, "ma rappresenta anche per le banche e le imprese che operano sul territorio svizzero, in particolare su quello ticinese, uno svantaggio competitivo".
Alla fine l'esecutivo dà però ragione a Pantani, sottolineando l'importanza per la Confederazione che "la Svizzera venga levata da detta black list". Propone quindi al plenum di accogliere la mozione.