Ticino

2018 negativo per l'Istituto di previdenza cantonale

L'anno scorso dell'IPCT si è chiuso con un risultato del -2%. Il grado di copertura della Cassa pensione statale è inferiore a quanto previsto dal piano di rifinanziamento

La riduzione del tasso tecnico ha comportato un aumento degli impegni verso gli assicurati, quantificabile in circa 1 miliardo di franchi (Ti-Press)
21 giugno 2019
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L’esercizio 2018 dell'Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) si è chiuso negativamente. Il rapporto 2018 dell'IPCT indica che Il risultato (-2.0%) è "comunque migliore della media dei rendimenti delle casse pensioni svizzere (-3.20%; fonte: Credit Suisse)". Al 31.12.2018, il grado di copertura globale della Cassa pensione dello Stato è sceso al 63.6% (31.12.2017 66.0%), mentre il piano di finanziamento prevedeva di raggiungere il 69.2%. 

"La performance negativa del 2018 è dovuta soprattutto agli importanti ribassi dei mercati azionari registrati nei mesi di ottobre e dicembre" spiega l'IPCT nel comunicato diffuso oggi. Lievemente negativo nel 2018 anche il rendimento degli investimenti obbligazionari che rappresentano la quota principale del patrimonio dell’Istituto. Stando alla valutazione contenuta nel rapporto, la performance globale 2018 è stata contenuta nel -2.0% anche grazie ai buoni rendimenti realizzati con gli investimenti immobiliari, sia diretti che indiretti. "Nei primi mesi del 2019 – segnala l'Istituto – si è verificato un vigoroso rimbalzo delle quotazioni azionarie, che ha permesso di recuperare le perdite subite sul finire del 2018". 

 

Ritardi nel grado di copertura: 'Necessario che lo Stato conceda un nuovo contributo'

La progressiva riduzione del tasso tecnico ha avuto un costo importante per l’IPCT, poiché ha comportato un rilevante aumento degli impegni verso gli assicurati, quantificabile in ca. CHF 1 miliardo, di cui ca. CHF 500 milioni solo per le garanzie di pensione che il Gran Consiglio ha concesso nel 2012 con l’adozione della nuova legge sull’IPCT. "Questi maggiori oneri – si osserva – , non previsti al momento in cui è stato deciso di passare dal primato delle prestazioni al primato dei contributi, incidono in misura rilevante, sul grado di copertura dell’IPCT e, in ultima analisi, sulla possibilità per quest’ultimo di rispettare il piano di rifinanziamento". Attualmente, il ritardo rispetto al grado globale di copertura previsto dal cammino di rifinanziamento è pari al 5.6% (63.6% < 69.2%). Pure il grado di copertura degli assicurati attivi è peggiorato scendendo al 10.4% (2017: 19.4%) ed è ora inferiore rispetto a quello del piano di rifinanziamento: 13.5% (2017: 13.6%). Secondo l'IPCT urge intervenire rapidamente per invertire la tendenza e riportare il grado di copertura al livello di quello previsto dal piano di rifinanziamento. Da qui la necessità che lo Stato conceda un nuovo contributo facendosi carico almeno del maggior costo delle garanzie di pensione accordate agli ultra cinquantenni con la riforma entrata in vigore il 1 gennaio 2013.

 

I dati previdenziali

A fine 2018 l’IPCT contava 15'860 assicurati attivi ( 15'584 nel 2017 ) e 9'012 beneficiari di rendita (2017: 8'657) per un totale di 24'872 assicurati (2017: 24'241). Stando al rapporto dell'Istituto di previdenza emerge che le pensioni versate aumentano in modo marcato di anno in anno; più lento è invece l’aumento dei contributi incassati. Nel 2018, le prestazioni versate sono infatti ammontate a CHF 310.4 mio (2017: CHF 299.5 mio), mentre i contributi incassati hanno raggiunto CHF 270.9 mio (2017: CHF 267.7 mio). "Con l’esaurirsi del pensionamento di assicurati al beneficio delle garanzie – sostiene l'IPCT – diminuirà il ritmo di incremento delle pensioni versate, ciò che influirà positivamente sulla situazione finanziaria dell’Istituto". Anche il rapporto attivi/beneficiari di rendita, pari a 1.76 (2017: 1.80), si è ulteriormente deteriorato poiché i pensionati aumentano più velocemente degli assicurati attivi. L’IPCT è infatti una cassa pensioni "matura", cioè con una quota molto alta di pensionati e con un numero molto elevato di assicurati vicini al pensionamento (Baby boomer). Si tratta di una situazione sfavorevole, che è destinata a migliorare a medio-lungo termine a seguito del rallentamento del numero dei nuovi pensionamenti.

 

Scende il tasso di conversione, diminuiscono le rendite

Applicando un tasso tecnico del 2% e le nuove basi tecniche che tengono conto dell’aumentata longevità, il tasso di conversione a 65 anni scende al 5.20% almeno, con conseguente riduzione delle rendite (fatta eccezione per coloro che beneficiano delle garanzie di pensione). La riduzione dei tassi di conversione attualmente in discussione all’interno del CdA, entrerà verosimilmente in vigore il 1.1.2021. "Nell’ambito del riesame del piano di rifinanziamento – si legge nella nota dell'IPCT –, il Consiglio di amministrazione sta valutando quali forme di compensazione potranno essere adottate al fine di salvaguardare il più possibile il livello attuale delle pensioni".