Cassa pensioni dello Stato: più impegni e riduzione del tasso tecnico le cause
L’andamento dell’istituto ha registrato buoni rendimenti e, infatti, la performance del patrimonio degli ultimi cinque si situa in linea con l’indice del Credit Suisse. Ciò nonostante l’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IpCT), già cassa pensioni dello Stato, non è riuscito a “rispettare la progressione del grado di copertura prevista dal piano di finanziamento, poiché gli impegni verso gli assicurati sono aumentati per circa 1 miliardo di franchi in più rispetto alle previsioni del piano di finanziamento”.
Lo rende noto il Consiglio di Stato in risposta all’interrogazione presentata da Daniele Caverzasio per il gruppo della Lega dei Ticinesi in Gran Consiglio. Il governo precisa che “l’aumento degli impegni è stato causato dalla diminuzione del tasso tecnico dal 3,5 al 2 per cento avvenuta tra il 2014 e il 2017”. Così si spiega la richiesta di un contributo supplementare che lo Stato dovrebbe aggiungere a quanto già versa all’IpCT, così come ha richiesto lo scorso gennaio il vertice dell’istituto previdenziale; solo con una nuova iniezione di liquidità, per farla breve, il Consiglio d’amministrazione dell’istituto promette di “poter rispettare il cammino di finanziamento previsto nell’ambito del risanamento della cassa pensione”. Nella risposta governativa non si fa accenno al ‘quantum’, alla somma necessaria per poter proseguire il cammino del risanamento, e dunque non conferma e manco smentisce la cifra pubblicata nei giorni scorsi dai media: 300 milioni di franchi. Al momento, pare di capire, nessuna cifra è certa anche perché “il Consiglio di Stato e l’IpCT hanno avviato le discussioni – precisa ancora nella risposta del governo a Caverzasio – e un accordo fra le parti dovrebbe essere trovato fra la fine della presente legislatura [vale a dire entro un anno, ndr] e, al più tardi, l’inizio del 2020”.
La questione, dunque, non sarebbe all’ordine del giorno del parlamento. Non di quello in carica, perlomeno. In ogni caso il Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) “ha prontamente coinvolto il Consiglio di Stato, organizzando un incontro con il Consiglio di amministrazione dell’IpCT”. E la situazione della cassa pensione dei dipendenti cantonali è stata anche al centro del dibattito parlamentare lo scorso dicembre, quando si è affrontato il preventivo 2018.
Tornando al maggior “fabbisogno” dell’istituto, nel “miliardo di maggiori impegni indicati in precedenza sono compresi 500 milioni di maggiori costi per le garanzie di pensione che il parlamento ha accordato agli assicurati con più di 50 anni”. Questa scelta, precisa ancora il Consiglio di Stato, ha ridotto “di circa 7 punti il grado di copertura che l’IpCT avrebbe altrimenti raggiunto”. Se l’istituto di previdenza non avesse dovuto far fronte a questo onere non preventivabile – si conclude – avrebbe ora un grado di copertura superiore al 72 per cento mentre il grado previsto per la fine del 2016 era al 67,7 per cento.