No del governo ad allungare i tempi. Sartori (Decs): 'Per abilitare i docenti di informatica servono spazi. Nella transizione non vogliamo far perdere ore agli altri'
Informatica al liceo da settembre 2020, da un lato per permettere l’abilitazione dei docenti che se ne dovranno occupare in pianta stabile dal 2022 e dall’altra per evitare licenziamenti o congedi forzati ai docenti di quelle materie che nella fase di transizione perderanno diverse ore-lezione (in particolare biologia e fisica). Ecco perché il Consiglio di Stato ha deciso ieri di non concedere proroghe alla consultazione in corso sulla bozza di nuova griglia oraria settimanale nei licei, rispondendo all’interrogazione di Raoul Ghisletta e Daniela Pugno Ghirlanda (Ps) che sostenevano invece fosse necessario “meditare bene” il ritocco al piano settimanale (vedi la ‘Regione’ del 22 maggio). «Non ci è possibile posticipare perché Berna impone l’inizio dell’insegnamento della nuova materia dal 2022 – spiega Daniele Sartori, capo della sezione dell’insegnamento medio superiore del Decs –: calcolati i tempi e gli spazi necessari per la formazione di chi dovrà occuparsene, e per scongiurare il rischio di licenziamenti nella fase di transizione, dobbiamo iniziare a settembre 2020».
Occasione, quella dell’integrazione dell’informatica come materia liceale, per rivedere la griglia «rispondendo anche alle richieste del mondo politico, per un accesso più graduale alle materie scientifiche e un rafforzamento dell’approccio umanistico», spiega Sartori. A tal proposito, «non è corretto dire che prevediamo un potenziamento della matematica: diamo più ore ma per svolgere lo stesso programma, e di conseguenza favorire l’apprendimento degli allievi». In linea con le raccomandazioni federali, che impongono il raggiungimento di determinate competenze per tutti gli allievi con maturità liceale nella lingua madre (italiano nel caso del Ticino) e in matematica, indipendentemente dalla scelta dell’indirizzo scientifico o meno.
A questo proposito, il nuovo piano così come concepito anticipa la scelta dell’indirizzo scientifico o meno già in quarta media. Come mai? «Ciò permette di diluire meglio le materie scientifiche sull’arco dei quattro anni. Oggi chi inizia in prima e seconda si trova una sorta di blocco davanti a sé, composto da chimica, fisica e biologia – ricorda Sartori –. È per questo che vi è l’impressione che il liceo attuale sia troppo scientifico. È vero in effetti che, così come impostato, il liceo sembra essere al servizio delle opzioni specifiche scientifiche». In futuro dunque al momento dell’iscrizione si dovrà indicare se voler seguire greco (per chi è interessato a un percorso classico con opzione specifica greco/latino), una quarta lingua (per chi vorrà proseguire con un’opzione specifica in una lingua), oppure fisica (per chi opterà per l’opzione specifica biologia e chimica, o fisica e applicazioni della matematica), o ancora musica strumentale (per musica, opzione possibile soltanto al Liceo di Lugano 1 e al Liceo di Bellinzona). «Comunque, come già accade oggi, è nostra intenzione – precisa ancora il capo dell’insegnamento medio superiore – mantenere intatte le possibilità di cambiare indirizzo al termine del primo anno, svolgendo semmai degli esami integrativi».
Ultima contestazione dei due deputati socialisti: la scelta di togliere un’ora di geografia in seconda, ciò che appare contraddire la volontà di un approccio interdisciplinare. Scelta già definitiva? «In ogni caso aspettiamo l’esito della consultazione sul documento. Il principio da cui siamo partiti (e all’elaborazione del nuovo piano il sottoscritto ha lavorato con i direttori delle sedi) è quello di evitare ore singole, dotazione insufficiente per un insegnamento efficace, e che per il docente si traducono in un numero molto elevato di classi e quindi di allievi. Proponiamo di sostituire in seconda l’ora di geografia con lo svolgimento di settimane-progetto a tema». Quanto ai potenziamenti nel settore delle scienze umane, «vi è un incremento di ore per economia e diritto e la conferma della filosofia come materia fondamentale».