Il piano è stato posto in consultazione. Informatica diventa materia, più matematica nei non scientifici e salta un’ora di geografia. Si partirebbe nel 2020
Introduzione dell’informatica come materia obbligatoria nel primo biennio, scienze sperimentali e opzioni specifiche meglio ridistribuite sui quattro anni, ma soprattutto due percorsi distinti già a partire dalla prima: indirizzo non scientifico e indirizzo scientifico. Sono queste le principali novità del nuovo piano settimanale delle lezioni concepito per il liceo, la cui bozza è in fase di consultazione nei collegi dei docenti fino alla fine di giugno. Il gruppo di lavoro che se ne è occupato, composto dai direttori delle scuole medie superiori e dal capo della Sezione dell’insegnamento medio superiore Daniele Sartori, indica l’inizio dell’implementazione con le classi di prima già da settembre 2020. Orizzonte temporale oggetto dell’interrogazione di Raoul Ghisletta e Daniela Pugno Ghirlanda (Ps), in cui chiedono al Consiglio di Stato “se intende prolungare il tempo concesso ai docenti per analizzare il progetto e di quanto”. Perché si tratta di “un progetto da meditare bene”, considerate le “varie criticità” che i due deputati evidenziano nel loro atto parlamentare. Fra queste proprio “l’anticipo della scelta del curricolo liceale alla fine della IV media”, conseguenza della volontà di ‘spalmare’ le scienze sperimentali sui quattro anni per chi non segue il curriculum scientifico. Esigenza – si legge nella bozza del piano in consultazione – oggetto anche di una richiesta del parlamento, che aveva invitato il Dipartimento dell’educazione (Decs) a “rivedere la griglia oraria in modo da ‘facilitare l’approccio alle materie scientifiche, permettendo un avvicinamento più graduale a queste materie’”. Così a chi non segue un percorso scientifico si prospetta l’insegnamento delle scienze sperimentali sui quattro anni “senza avere mai la presenza delle tre discipline biologia, chimica e fisica nello stesso anno” (come invece accade oggi, in terza) e si potenzia l’insegnamento della matematica, recependo così l’indicazione della Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell’educazione (Cdpe) che nel 2016 ha raccomandato ai Cantoni di dotarsi di direttive per garantire che “tutti gli allievi liceali acquisiscano le competenze di base nella lingua prima e in matematica”. Tant’è che fra i principi alla base del nuovo piano settimanale vi è l’identificazione dell’italiano e della matematica quali “discipline ‘portanti’ della formazione liceale”.
Per attuare questi adeguamenti il nuovo piano lezioni prevede però un’ora in meno di geografia da “compensare” con settimane progetto sul territorio: operazione che Ghisletta e Pugno Ghirlanda stigmatizzano, trattandosi dell’“unica disciplina che fonda il proprio insegnamento su un approccio biosociale a scala variabile dal locale al globale, fondamentale quindi per le riflessioni attuali” come quella sull’emergenza ambientale, sostengono i due deputati.
Altro cambiamento: lo statuto di materia facoltativa alla filosofia (oggi obbligatoria). Per contro, nel primo biennio è previsto un potenziamento di un’ora di economia e diritto, che discende dalla “necessità di fornire a tutti gli studenti un bagaglio più ricco e articolato rispetto al passato di conoscenze fondamentali per la comprensione dei fenomeni sociali sempre più influenzati dalle dinamiche economiche e giuridiche”. Ne consegue che “le materie che si faranno carico dell’assegnazione della nota in educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia devono essere ridefinite – si legge ancora nel documento in consultazione –: si propongono economia e diritto per il primo biennio e storia per il secondo”.