Ticino

Più pannelli che tegole

Oltre quattromila impianti fotovoltaici posati in Ticino. Il Dipartimento del territorio: ‘Obiettivi del Piano energetico cantonale già superati’

5 giugno 2019
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Non più soltanto protezione contro la pioggia, bensì abbraccio a favore del sole per raccoglierne l’energia. Così sempre più tetti in Ticino guardano al cielo coperti di pannelli utili a trasformare il raggio solare in chilowatt, grazie anche agli incentivi pubblici che coprono parte della spesa: a fine 2018 gli impianti erano 4’231, la maggior parte di piccole dimensioni (inferiore ai 10 chilowatt), per una potenza installata di 79 megawatt (MW), che corrisponde “a una produzione totale stimata di circa 87 GWh”. Dati che permettono al Dipartimento del territorio di affermare – nel suo rapporto 2018 sugli impianti fotovoltaici, fresco di stampa – come “l’obiettivo fissato dal Piano energetico cantonale (Pec), per il 2020 pari a 26 MW, sia stato ampiamente superato durante il 2015, mentre attualmente siamo all’80% dell’obiettivo fissato per il 2035 (99 MW)”. Potenza lì a portata di pannello, che permetterebbe di accrescere ulteriormente la copertura energetica garantita da questo vettore rinnovabile: nel 2018 è stimata al 2,7%, in crescita dello 0,3% rispetto all’anno precedente. C’è però margine per rientrare nella media nazionale quanto al valore di watt per abitante: “Facendo una stima a livello europeo il W/abitante è 247 – si legge ancora nel rapporto del Dt –. Facendo lo stesso confronto a livello svizzero abbiamo 259 W/abitante, mentre quello ticinese raggiunge i 218 W/abitante (rispetto ai 197 W/abitante del 2017)”. Come noto, in materia di fotovoltaico è la Germania a farla da padrona. Quanto alla Svizzera? Per Swissolar, che ha recentemente promosso le ‘giornate del sole’ con una serie di eventi in tutto il Paese, il tema dell’energia solare e della svolta energetica per una Svizzera a basse emissioni resta centrale. “Le proiezioni di Swissolar per l’intero territorio nazionale – prosegue il rapporto del Dt – indicano che durante il 2018 la potenza installata debba essere di circa 250 MW; considerato che a fine 2017 i GW installati erano 1,9, si può stimare che a fine 2018 la Svizzera sia arrivata a circa 2,2 GW. La quota di energia proveniente dal fotovoltaico rispetto al consumo totale di energia in Svizzera ha raggiunto il 3,4% durante il 2018 (rispetto al 3% calcolato nel 2017)”.

I dati raccolti dal Dipartimento del territorio presentano anche una mappatura comune per comune. “Novanta comuni hanno allacciato almeno un impianto fotovoltaico nel proprio territorio durante il 2018 – si apprende –. Sia per numero di impianti (52), che per potenze installate (754 kW) il primato per il solo 2018 spetta a Lugano. Analizzando invece il totale cumulato di tutti gli impianti presenti sul territorio, il primato spetta a Bellinzona, con 375 installazioni per un totale di quasi 6 MW”. Record comunque influenzato dalle aggregazioni degli ultimi anni.

Sul totale dei comuni solo 6 dei 115 non presentano “per il momento” impianti fotovoltaici: sono Bedretto, Bosco Gurin, Corippo, Linescio, Personico e Vico Morcote. “Bisogna però considerare – precisa il Dipartimento – che i comuni che non presentano installazioni hanno una popolazione inferiore ai 382 abitanti e alcuni sono caratterizzati dalla presenza di insediamenti da proteggere di importanza nazionale”.

Storni: considerate anche le condizioni favorevoli, quanto si fa non basta

“L’approvvigionamento elettrico nei prossimi anni subirà notevoli cambiamenti, chiuderanno centrali nucleari e a carbone”: pertanto “il nuovo rinnovabile dovrà assumere un’importanza maggiore e quanto stiamo facendo in Ticino sebbene in linea con gli obiettivi del Piano energetico cantonale (Pec) non è sufficiente”. Per il deputato socialista Bruno Storni bisogna fare di più. Lo sostiene, in un’interrogazione al Consiglio di Stato, alla luce di quanto pubblicato di recente dalla Fondazione svizzera per l’energia, che classifica il nostro Paese, annota Storni, “tra gli ultimi in Europa per la produzione di energia elettrica fotovoltaica o eolica: 250 kWh per abitante anno”. Eppure “seppur limitando l’analisi al fotovoltaico, il Ticino – grazie alla maggiore insolazione, agli incentivi cantonali supplementari, agli investimenti innovativi di lunga data come il Tiso (primo impianto fotovoltaico in Europa a immettere energia in rete) e alle conseguenti notevoli attività di ricerca nel fotovoltaico presso la Supsi – dovrebbe primeggiare”, osserva il granconsigliere. Invece “per potenza pro capite siamo nettamente sotto la media svizzera”. Peraltro, rileva ancora Storni, in Ticino, il cantone più soleggiato della Svizzera, “abbiamo anche legiferato varie tasse locali sull’energia elettrica anche per incentivare la produzione rinnovabile a complemento del Ric (Rimunerazione a copertura dei costi, ndr) federale che molti cantoni non hanno”. Sì, la produzione fotovoltaica con circa 82 GWh nel 2018 “ha oltrepassato chiaramente gli obiettivi del Pec per il 2020 (29 GWh) e potremmo quindi essere soddisfatti – scrive Storni –. Il fatto però è che lo sviluppo del fotovoltaico ha beneficiato sia di importanti incentivi che il Pec nel piano d’azione 2013 non sembra aver considerato, ma anche di una dinamica di abbassamento dei costi per economie di scala che ha accelerato la crescita delle vendite”. Al governo Storni chiede fra l’altro quanti impianti sono stati sussidiati con il Fer (Fondo energie rinnovabili) cantonale, quanti con il Fer comunale, e quali misure prevede il Cantone per aumentare la produzione elettrica rinnovabile invernale tramite trasferimento di energia estiva in esubero.