L’opzione migliore: pannelli solari su parcheggi, ripari fonici e tratti stradali
Un obiettivo ambizioso e trent’anni per raggiungerlo. La Svizzera si è impegnata ad abbandonare il nucleare e decarbonizzare il settore energetico entro il 2050. Questo significa dover trovare fonti di energia rinnovabile. In Ticino alcune opzioni sono già usate in maniera efficace come l’idroelettrico, l’eolico, la termovalorizzazione dei rifiuti e l’energia geotermica. Ma anche la loro implementazione non sarà sufficiente per compensare l’energia nucleare e fossile che verranno a mancare. Ed ecco che entra in gioco il sole, molto presente nel nostro cantone, che è però una risorsa non pienamente sfruttata. A questo proposito è stato presentato ieri a Bellinzona uno studio sul potenziale del fotovoltaico non convenzionale in Ticino.
Il solare in Ticino non cresce abbastanza
«Il tasso di crescita dell’installazione di pannelli solari nel cantone è insufficiente per riuscire a raggiungere gli obiettivi fissati per il 2050», ha spiegato il divulgatore scientifico Giovanni Pellegri durante l’incontro. Lo studio ha individuato otto utilizzi del fotovoltaico che permetterebbero «la completa elettrificazione del Ticino», come ricordato dal consigliere nazionale Rocco Cattaneo (Plr), promotore dell’indagine. Il primo è quello dell’installazione di pannelli sulle strutture del traffico, come ripari fonici e parcheggi.
Il secondo è quello di creare delle isole di impianti galleggianti sui laghetti artificiali: «Opzione per il momento non praticabile in Ticino poiché non permessa dalla legge», ha detto l’ingegnere Nerio Cereghetti, uno degli autori dello studio. «Per questo tipo di soluzione è necessaria una svolta culturale», ha affermato l’ingegnere Claudio Caccia, tra gli autori dell’analisi. «Non è facile accettare l’idea di una piattaforma del genere su uno specchio d’acqua – ha continuato –, ma si tratta di laghi costruiti dall’uomo per i suoi bisogni energetici e il potenziale delle isole fotovoltaiche è molto grande». Infatti l’acqua e la neve aumentano il riflesso del sole e dunque la quantità di raggi assorbiti dalla struttura, che presenta i pannelli su entrambi i lati.
L'agrovoltaico per proteggere i terreni
Il terzo utilizzo degli impianti solari è quello che viene chiamato ‘agrovoltaico’, cioè un’installazione posizionata sopra i terreni agricoli. Questa opzione, ha spiegato Cereghetti, è utile anche per proteggere i raccolti da alcuni effetti dei cambiamenti climatici, come l’aumento della temperatura e della caduta di grandine. Un altro modo per sfruttare in maniera alternativa il fotovoltaico è quello di collocare gli impianti sulle dighe, ma non si tratta di una soluzione molto efficace, dato che gli spazi disponibili non sono molti. Quinta opzione presentata, anche quella di una copertura degli impianti di depurazione delle acque con dei pannelli solari mobili che si possono chiudere in caso di intemperie o lavori di manutenzione delle vasche.
Oltre alle precedenti sono state presentate altre tre possibilità che però non risultano strategicamente interessanti come le prime. Si tratta dell’installazione di impianti fotovoltaici sui ripari contro le valanghe, sulle cave e discariche dismesse e su altre superfici come ad esempio il pavimento delle zone pedonali.
L’opzione favorita per il Ticino sembra dunque essere quella d'installare pannelli fotovoltaici su strutture del traffico e dei trasporti. Una soluzione che potrebbe fornire al cantone quasi 300 GWh di energia l’anno, dei mille che verranno a mancare in Ticino con l’abbandono del nucleare e del fossile. Alcuni esempi di installazioni del genere sono presenti in altri cantoni, come l’impianto fotovoltaico sul parcheggio presso l’impianto di risalita Jakobsbad (Argovia) e quello sul riparo fonico a Domat–Ems nei Grigioni. Sul ponte diga di Melide, inoltre, sono stati installati da alcuni anni pannelli di questo tipo.
«Raggiungere l’obiettivo di mille GWh l’anno è possibile solo se la politica riesce a cambiare le condizioni quadro per accelerare il processo», ha affermato Cattaneo che ha comunque ricordato che ogni cittadino deve fare la propria parte con scelte ecologiche quando si tratta di fare lavori di ristrutturazione o di acquistare un’automobile. «Il pannello solare è un investimento sicuro», ha poi affermato il consigliere nazionale, parlando del fatto che l’energia che offre è immediatamente utilizzabile dai proprietari, privati e aziende, per il loro fabbisogno.
Infografica: laRegione