Ticino

'Bozza verde' di collegamento A2-A13, le perplessità dell'Apm

L'associazione per un Piano di Magadino a misura d'uomo stigmatizza una metodologia 'non sufficientemente scientifica' e l'inadeguatezza dell'iter di consultazione

(Ti-Press)
23 luglio 2018
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L'associazione per un Piano di Magadino a misura d'uomo (Apm, primo firmatario il presidente Renzo Cattori) prende posizioni sul progetto generale 'Bozza verde' di collegamento A2-A13 messo in consultazione dal Dipartimento del Territorio. Un documento definito dall'Apm "diligente, estetico, ben presentato, pulito", ma oggetto di qualche perplessità in merito alla metodologia adottata, "non sufficientemente scientifica". La critica verte sull'aver dato dato per scontato l'inserimento sul Piano di tre nuove strutture: aeroporto, autostrada Giubiasco - Locarno la linea Alptransit e la sua stazione". Inoltre, "l'iter proposto per la consultazione degli enti interessati, segnatamente dei comuni, e per l'approvazione politica appare del tutto inadeguato".

"Conformemente allo statuto dell’Associazione", recita il comunicato, "le nostre osservazioni riguardano esclusivamente le questioni di pianificazione e di salvaguardia del territorio del Piano di Magadino. Salvaguardia, che secondo l’articolo 2 del citato statuto è da attuare mediante un uso del territorio rispettoso dell’ambiente e dell’uomo". Dalla valutazione generale dell'Apm, il progetto messo in consultazione "rispetta nelle grandi linee le condizioni poste dal comitato ‘Via la strada dal Piano all’indomani del voto del 30 settembre 2007 e gli obiettivi formulati in seguito dalla “Conduzione politica di progetto” e confermati dall’USTRA", ma la metodologia adottata non sarebbe "sufficientemente scientifica e non affronta l’insieme delle questioni", così come inadeguato è l'iter proposto per la consultazione degli enti interessati.

In merito alla scelta del tracciato, "a parte alcuni aspetti particolari e problematici" dei quali si chiede un approfondimento (svincolo e l’accesso al portale della galleria a S. Antonino), l'Apm ritiene che esso "soddisfi ampiamente i criteri di salvaguardia del PdM. Preoccupa, però il continuo aumento di traffico veicolare considerato nel modello di traffico su cui si basa l’intero progetto". Si rilevano inoltre "varie criticità nell’ambito delle misure di compensazione del territorio agricolo e della sua frammentazione fondiaria". Per quanto concerne i terreni agricoli coinvolti nel progetto, l'Apm chiede "che sia data loro una particolare attenzione durante la fase di cantiere, onde evitare il rischio di comprometterne la qualità e renderne difficoltosa la gestione", ricordando come "nell’ottica di una gestione sostenibile e coerente della mobilità futura si deve dare maggiore rilevanza il traffico pubblico e al contempo diminuire drasticamente quello motorizzato. Questo anche per diminuire, o perlomeno limitare l’effetto sul PdM, delle varie fonti di inquinamento atmosferico già attualmente molto elevato e regolarmente oltre i limiti".