La coordinatrice della sottocommissione parlamentare sui giudizi politici dell'Unione associazioni dell'edilizia: ‘Sono delusa e stupita’
«Non capisco dove si voglia arrivare con un simile comunicato stampa: superficiale, non aderente ai fatti e intimidatorio. In altre parole, non degno di un’associazione professionale. Sono delusa!», afferma Amanda Rückert, coordinatrice della sottocommissione parlamentare che sta lavorando a una soluzione normativa che della Legge sulle imprese artigianali (Lia) – di cui il Consiglio di Stato propone la cancellazione alla luce delle sentenze del Tribunale cantonale amministrativo – salvaguardi lo spirito («A cominciare dalla lotta alla concorrenza sleale»), evitando collisioni con il diritto federale. La deputata leghista si dice delusa ma anche «stupita» per i contenuti della nota diramata l’altro ieri alle redazioni dall’Unione associazioni dell’edilizia, strenua sostenitrice della Lia. Nota nella quale l’Uae si esprime pure sul comportamento dei partiti in relazione al dibattuto dossier. La Lega? “Il sano ‘prima-nostrismo’ deve fare i conti con ‘ul cadreghin’ (come amava chiamarlo il Nano) e quindi si preferisce optare, paradossalmente, per l’abrogazione della Lia”, scrive l’Uae.
Rückert non ci sta. «Primo: ‘Ul cadreghin’ non c’entra assolutamente nulla, è un’insinuazione che come Lega respingiamo e rispediamo al mittente. Secondo: c’è chi all’Uae non è evidentemente aggiornato. Il mio progetto di rapporto non si limita ad appoggiare la proposta governativa di abrogazione. Sollecita anche il Consiglio di Stato a promuovere tutte le sinergie possibili tra uffici cantonali per migliorare i controlli nel settore delle ditte artigianali e il plenum del Gran Consiglio ad approvare un’iniziativa parlamentare per una nuova legge che mantenga gli obiettivi della Lia senza andare contro il diritto superiore». Insomma, «da un’associazione professionale, che in base alla vigente Legge sulle imprese artigianali ha pure un ruolo istituzionale, essendo chiamata ad assicurare il segretario della Commissione di vigilanza Lia, mi aspetto altri toni». Come sottocommissione «operiamo in maniera seria e abbiamo consultato anche l’Uae. Con la quale contiamo di dialogare ancora». L’Unione associazioni dell’edilizia non risparmia neppure il Ppd (“Dopo una prima fuga in avanti, sembra che siano stati capiti gli aspetti positivi della Lia”) e il Ps (“Si preferisce profetizzare sui massimi sistemi”). Maurizio Agustoni, capogruppo dei popolari democratici in Gran Consiglio: «Se con fuga in avanti si allude alla nostra richiesta di rimborsare le tasse di iscrizione, personalmente continuo a sostenerla, dato che nel 2018 la Commissione di vigilanza Lia ha sospeso l’attività su istanza del governo: si è pagato per un servizio non erogato». Il socialista Carlo Lepori: «Noi non discutiamo di massimi sistemi: tra un’iniziativa parlamentare e un decreto legge, stiamo valutando quale dei due strumenti permetta di giungere in tempi brevi a una nuova, e solida, legge».