L'esecutivo di Chiasso prenderà una decisione sul suo futuro professionale nel corso della prossima seduta
Bisognerà attendere la prossima seduta del Municipio di Chiasso per sapere quale sarà il destino professionale dell'ex agente della Polizia comunale cittadina condannato lunedì 16 dicembre a 12 mesi (sospesi per un periodo di prova di due anni) per abuso d'autorità e vie di fatto nei confronti di un richiedente l'asilo tunisino. Dopo la condanna delle Assise correzionali di Mendrisio il poliziotto ha chiesto, e ottenuto, di incontrare il Municipio. «Abbiamo sentito l’interessato – conferma, contattato da ‘laRegione’ il capodicastero Sicurezza pubblica Luca Bacciarini –. Siamo in attesa di ricevere la sentenza per poi prendere la nostra decisione». La stessa arriverà «verosimilmente già nel corso della prossima riunione di Municipio».
I fatti che hanno portato in aula l'ex poliziotto di 28 anni – dapprima sospeso e poi reintegrato come funzionario comunale nel settore della logistica –, risalgono al 26 gennaio 2023. Dopo il fermo di due richiedenti l'asilo che avevano sottratto un'auto e avuto un incidente, la vittima è stata ammanettata e resa inoffensiva in via Passeggiata, a Balerna. Nel giro di una trentina di secondi l'uomo è stato colpito con un ceffone, uno schiaffo e tre pugni e, una volta a terra, con dei calci al dorso e al costato. A riprendere l'accaduto è stato l'impianto di videosorveglianza della Valcambi. La stessa ditta che ha segnalato l'accaduto alla Procura e portato all'inchiesta condotta dal procuratore generale Andrea Pagani.
Durante il dibattimento il 28enne ha ammesso di non riuscire ancora a spiegarsi la reazione eccessiva avuta quella notte, se non con l'eccessivo carico di stress che la Polizia stava vivendo in quel periodo complice il numero di migranti e richiedenti l'asilo presenti sul territorio.