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Il futuro di Sintetica a Mendrisio (pre)occupa la politica

L'AlternativA sollecita il Municipio della Città: ‘C’è il rischio di un ridimensionamento dell'azienda?'. Sollecitati contatti con i vertici

Il futuro preoccupa
(Ti-Press/Archivio)
3 dicembre 2024
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La Città conta, oggi più che mai, sul suo tessuto imprenditoriale. Non a caso da tempo le sue aspirazioni le ha messe nero su bianco. E guardando alle ‘Strategie 2035’, Mendrisio confida di poter attrarre sul suo territorio “aziende sostenibili, socialmente responsabili, che offrono posti di lavoro dignitosi e che sono in grado di contribuire al benessere generale”. Ecco che ogni segnale di riorganizzazione, ogni sussulto, e ancor più ogni taglio rappresentano un duro colpo da incassare. Oggi a preoccupare la politica cantonale e locale – in prima linea l’AlternativA – è quanto sta accadendo dentro le mura di Sintetica, storica industria farmaceutica legata a doppio filo al Mendrisiotto. Una realtà che negli anni ha saputo distinguersi, ricevendo, come ricorda lo stesso gruppo che riunisce Verdi e Sinistra, lo ‘Small Business Award 2016’ come “azienda farmaceutica svizzera dell’anno” e tagliando nel 2021 il traguardo del secolo di vita.

‘La situazione è mutata’

Passata nel 2019 nelle mani del fondo francese Ardian, dai fasti del passato recente, fa notare l’AlternativA in una interrogazione che chiama in causa il Municipio, sono trascorsi pochi anni, eppure “la situazione appare radicalmente mutata”. Alla fine del 2023, infatti, a causa di una ristrutturazione sono andati persi undici posti di lavoro sui 200 presenti in Ticino (300 globalmente con la sede di Neuchâtel). Mentre il 2024 ha visto sin qui in particolare la sostituzione di alcuni dei vertici (una manciata di dirigenti), incluso il Ceo. Al momento, a quanto pare, non si registrano altri ‘tagli’, a differenza di quanto trapelato sui media. Certo è che all’interno dell’azienda c’è fermento e che l’anno potrebbe chiudersi con dei mutamenti, che potrebbero toccare anche il personale. Per saperne di più bisognerà attendere gennaio. Al momento i responsabili hanno fatto sapere ai collaboratori che entro questo mese si concluderanno le analisi in atto e si prenderanno delle decisioni sulle strategie future. A suo tempo, come ricorda l’atto parlamentare, Sintetica stessa aveva legato la ristrutturazione del personale al “grosso investimento affrontato per entrare nel mercato statunitense”. Le incognite, insomma, rimangono. Ocst continuerà a vigilare sulla situazione a tutela dei posti di lavoro.

A sollevare dubbi e interrogativi, però, come rilevato dal granconsigliere Maurizio Canetta (Ps) nel suo atto parlamentare al governo, è altresì l’azione condotta per l’acquisizione dell’azienda, effettuata tramite un pool di banche. In effetti, richiama il deputato, il “meccanismo costruito per l’operazione ha probabilmente contemplato l’attivazione di un ‘leveraged buyout’, strumento finanziario altamente aggressivo e rischioso, che di fatto scarica direttamente sull’azienda una significativa parte dei costi della compravendita”. Ed è “presumibile che tra i creditori di Sintetica figuri BancaStato, che ottempera al suo mandato di sostegno alle aziende locali, soprattutto se hanno un’importanza sistemica come Sintetica”.

‘Qual è l’impatto su Mendrisio?’

Tornando a Mendrisio e ai quesiti sollevati dall’AlternativA per mano di Giampaolo Baragiola e Jacopo Scacchi, ci si chiede se l’Esecutivo di Mendrisio sia stato messo al corrente della situazione di Sintetica e come valuti ora questo ‘stato dell’arte’ alla luce degli ultimi due anni, fra licenziamenti e la partenza recente dei vertici aziendali. Di conseguenza, si sollecita andando al cuore della questione, si “reputa reale il rischio di un suo ridimensionamento?”. Esplorando poi il campo delle ipotesi, si rilancia, “se l’azienda dovesse mettere in atto ulteriori e importanti tagli di personale, quali ricadute finanziarie sono ipotizzabili (a corto-medio termine) per la Città, quali conseguenze per il suo tessuto socioeconomico?”.

A questo punto, rilanciano ancora i consiglieri comunali Giampaolo Baragiola e Jacopo Scacchi, il Municipio non ritiene “importante (in aggiunta agli sforzi in corso da parte dei sindacati) intensificare in questo periodo i contatti con i vertici di Sintetica allo scopo di mostrare interesse e vicinanza all’azienda, al fine di meglio salvaguardarne il futuro?”.

E allargando infine lo sguardo, l’autorità cittadina, ci si informa, “si è già attivata (o intende farlo) per contrastare l’emorragia di preziosi e qualificati posti di lavoro cosiddetti ‘a valore aggiunto’, nel limite delle possibilità date alle autorità comunali e cantonali? A questo proposito – considerando anche l’ipotesi che a breve-medio termine anche altre aziende presenti sul territorio cittadino decidano di ridurre la loro attività o addirittura delocalizzare – potrebbe (ri)prendere contatto con il Consiglio di Stato o in ogni caso con gli enti cantonali preposti?”.