Il Municipio intende ripensare la ridistribuzione dei contributi. E L'AlternativA rilancia i progetti per conciliare casa e lavoro
La Città di Mendrisio ha preso un impegno ed è decisa a investire sulle politiche a sostegno delle famiglie. E farlo nel segno delle pari opportunità e della promozione dell'occupazione femminile. Come dire che nel Comune sono banditi gli stereotipi e le discriminazioni di genere. Il Municipio lo ha messo, di recente, nero su bianco, dando seguito alle sollecitazioni di una interrogazione interpartitica (Plr, AlternativA, Lega, Avanti con Ticino & lavoro), primo firmatario Giovanni Poloni.
Bilancio di genere alla mano, da tempo la tematica è in cima ai pensieri delle istituzioni locali. Tanto da prendere atto "delle criticità emerse nell’ambito della conciliazione famiglia-lavoro" e da iscrivere al nono punto-chiave delle Linee strategiche 2035 il nodo della conciliabilità casa- lavoro (assieme alla "qualità dell’edilizia scolastica e l’accessibilità agli istituti scolastici"). Oggi, quindi, l'obiettivo è quello di "analizzare la situazione riguardo alle offerte di accoglienza dell’infanzia e le relative richieste ed esigenze anche economiche delle famiglie che hanno figli o che intendono averne".
Un occhio di riguardo va, però, soprattutto ai nuclei familiari vulnerabili, nel solco dello studio commissionato alla Supsi sul fenomeno della povertà. Una analisi che conferma l’esistenza di "tipologie di economie domestiche più a rischio di altre per quanto riguarda le caratteristiche demografiche (ad esempio famiglie monoparentali con figli minorenni), le fasce di reddito e le condizioni occupazionali". In effetti, si conferma, l'Esecutivo sta "valutando di rivedere la destinazione degli importi destinati all’aiuto complementare comunale", sullo sfondo l'introduzione della tredicesima Avs, il cui impatto, però, fa notare l'autorità comunale, non è ancora noto.
Sta di fatto che oggi è al vaglio "la revisione dei regolamenti e aiuti comunali, per attualizzarli alle nuove forme di povertà". Al momento, infatti, "un gruppo di lavoro composto dai dicasteri Istituzioni e risorse e Socialità e pari opportunità sta lavorando alla definizione dei campi di applicazione, dei criteri di eleggibilità economici e sulle proiezioni economiche". Opera che proseguirà, si fa sapere, sino alla fine dell’anno.
Le parole chiave, dunque, sono obiettivi strategici e piani d'azione. L'AlternativA lunedì è tornata, però, alla carica per tenere una luce accesa proprio sulla conciliabilità famiglia-lavoro, consapevole che si sono già messi in atto degli "esempi virtuosi" e che il Piano d'azione per le pari opportunità rappresenta un "vanto" per la Città. Il Comune, del resto, si è dotato "di importanti strumenti per contribuire alle spese delle famiglie, sia durante il periodo scolastico, sia durante le pause estive".
Ora, però, a livello cantonale a preventivo si sono introdotte misure di "riequilibrio finanziario per le strutture e i servizi di sostegno alle famiglie"; ovvero asili nido, micronidi, centri extra-scolastici e famiglie diurne. Si parla, si richiama nell'interrogazione – primo firmatario Elia Agostinetti – della riduzione del contributo dell’intero settore del sostegno per un importo complessivo di 600’000 franchi e del rallentamento/posticipo di iniziative che prevedono la creazione di nuovi posti, per 800’000 franchi.
Ai consiglieri comunali dell'area progressista viene, dunque, da chiedersi "quali impatti hanno avuto i tagli alle strutture e ai servizi di sostegno alle famiglie decisi dal Primo pacchetto di misure di riequilibrio finanziario del Preventivo cantonale 2024 sulle risorse a disposizione per questi scopi e sulla progettualità della Città". E quali strumenti può utilizzare il Municipio per "scongiurare l'eventualità che il Preventivo 2025 contenga altri tagli in questo settore".
Mendrisio è pronta, però, anche a contare sulle sue forze: la Città è stata riconosciuta ‘Organizzazione amica delle famiglie’. E questo ci si aspetta possa aprire ulteriori "margini di miglioramento". E in tal senso, si domanda, "quali sono i progetti a oggi conclusi, in cantiere o prossimi all’interno del Piano di azione per le pari opportunità tese a migliorare la conciliabilità famiglia-lavoro?". Di conseguenza, l'Esecutivo intende destinare "maggiori risorse per progetti e aiuti concreti?". Nel caso di un’eventuale revisione del Rod (Regolamento organico dipendenti), il Municipio pensa di rafforzare le misure per garantire la conciliabilità famiglia lavoro o ritiene che le misure attualmente presenti siano sufficienti?".
Restando nell'ambito delle iniziative, durante la scorsa legislatura, si ricorda nell'interrogazione, sono stati presi contatti con l’Associazione L’Ora per avviare il progetto ‘Una famiglia x una famiglia’, che aveva già accolto l’avallo dell'autorità cittadina. Ora come ora, si chiede, a che punto siamo? E quali attività ci si prefigge di intraprendere "per sensibilizzare i genitori alle tematiche pertinenti alla genitorialità?".
L'AlternativA non manca, poi, di attirare l'attenzione sui quartieri di Campagnadorna, "dove risiedono”, si fa notare, "diverse decine di famiglie che dipendono dalla disponibilità di mamme volontarie per conciliare la vita professionale con quella famigliare, la situazione non è ideale". Il Municipio, si rilancia, "intravvede misure di miglioramento o di sostegno?".