A Morbio Inferiore vicini di casa e operai di un cantiere poco lontano sono scioccati per quanto avvenuto in via Campo Sportivo
Nei dintorni dell’abitazione di via Campo Sportivo, dove si è consumato l'omicidio della 65enne, cittadina italiana, residente in Italia, c'è costernazione e incredulità: «Una famiglia corretta che non ha mai dato problemi. Sapevo che la donna era malata, l'avevo vista in giro nei giorni scorsi che camminava. Abitava a Milano ed era ospite della sorella che le voleva un bene dell’anima, tanto da accoglierla fino a fine convalescenza. Con loro, avendo una chat come residenti in questa via, ci scambiavamo gli auguri o informazioni utili», è la testimonianza rilasciata a ‘laRegione’ da un vicino di casa che aggiunge: «Impossibile che possa aver fatto una cosa del genere. Un incidente ci può stare...».
Alcuni operai impegnati in un vicino cantiere ci parlano di aver sentito delle sirene, «tante, da pensare a una rapina perché la polizia è arrivata dalle due direzioni».
Un fatto di sangue che ha allarmato la polizia intorno alle 10.30. Prontamente sul posto sono intervenuti agenti della Polizia cantonale, la Scientifica, il medico legale e, in supporto, la Polizia comunale di Chiasso e l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini nonché i soccorritori del Servizio Autoambulanza Mendrisiotto (SAM) che non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna. Per prestare sostegno psicologico è stato richiesto anche l'intervento del Care Team.
Stando alle prime informazioni, il cognato, 68enne, cittadino italiano, avrebbe fatto cadere dalle scale la cognata provocandone la morte. Non è ancora chiaro se al culmine di una lite o per altri motivi. Sarebbe stato lo stesso autore dell'omicidio, che avrebbe ammesso le sue responsabilità, a chiamare il figlio della vittima e a far partire così il dispositivo. L'inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis.
La sindaca di Morbio Inferiore, Claudia Canova, si dice «colpita e incredula dell'accaduto» ed esprime vicinanza alla famiglia.
Frastornato, è anche l'aggettivo che utilizza un'altra persona avvicinata dal nostro giornale: «Lo conosco da una vita, non so cosa gli è preso. È stato funzionario delle dogane italiane a Chiasso, ora in pensione. Persona educata e a modo, gentile. Andato avanti e indietro per gli ospedali. Di problemi che io sappia non ne ha mai avuti. La vittima camminava col girello. Da un paio di mesi era loro ospite».
Secondo nostre informazioni l'autore è una persona nota nell'ambito sportivo regionale ed era lui che si stava occupando della cognata. Arrestato, il presunto autore non sarebbe al momento interrogabile dato il suo stato psichico attuale.
Gli approfondimenti sulla dinamica dei fatti proseguono attraverso i rilievi tecnico-scientifici, la ricerca di tracce forensi e la raccolta di testimonianze.