La politica cantonale torna sul caso. A interpellare il governo su procedure ed effetti sono Centro e Avanti con Ticino & Lavoro
Il caso del docente della Spai di Mendrisio continua a far interrogare la politica. Dopo l'Mps a volerne sapere di più sull'iter seguito dal Decs, il Dipartimento educazione, cultura e sport, sono anche Centro e Avanti con Ticino & Lavoro. La vicenda che vede protagonista il professore di elettrotecnica Roberto Caruso e le sue conseguenze all'interno dell'amministrazione preoccupano, infatti, i granconsiglieri Claudio Isabella ed Evaristo Roncelli. Spina nel fianco la violazione del diritto di essere sentito rivendicata dall'insegnante – e riconosciuta dal Tribunale cantonale amministrativo (Tram) nella sua sentenza –, i due parlamentari chiedono al Consiglio di Stato come intenda garantire a questo punto ciò che la legge prevede. E soprattutto si domandano se il governo sia "a conoscenza di altri casi di licenziamento in cui il diritto di essere sentito del dipendente non è stato completamente rispettato" e, di conseguenza, "quali misure prevede per evitare che questi problemi si presentino". L'atto parlamentare va poi al nocciolo della questione: in buona sostanza, "come avviene il controllo del Consiglio di Stato sulle procedure di licenziamento?".
Ora, ad amplificare la sorpresa nei due granconsiglieri per l’inadempienza certificata dal Tram, è giunta la seconda sospensione, seguita all'udienza di conciliazione durante la quale i rappresentanti del Decs hanno chiarito di voler confermare il licenziamento notificato a inizio giugno al docente. Il Dipartimento, però, si sollecita, "ha motivato la propria prospettata decisione di ulteriore sospensione?"; e ancora, "quali sono le motivazioni del Decs a ritenere che Caruso debba rimanere a casa pagato, invece di insegnare?". Giunti sin qui, rilanciano i due deputati, il governo "non ritiene necessario, come previsto dalla Lord, aprire un’inchiesta amministrativa al fine di valutare correttamente la vicenda?".
Agli occhi di Isabella e Roncelli, del resto, questo caso non sarà privo di effetti ‘collaterali’. Il Consiglio di Stato, si interroga, "che impatto prevede sulla motivazione e sulla produttività generale dei dipendenti dell’amministrazione rispetto alla mediatizzazione di una procedura di licenziamento" con tali modalità? E tutto ciò, si rincara, come si riverbererà "sull'attrattività dell’amministrazione come datore di lavoro" e "sull’immagine dell’amministrazione nei confronti degli utenti (studenti) e del pubblico in generale?".