Mendrisiotto

L’Mps chiede spiegazioni sul caso del docente Spai

Interpellanza al Consiglio di Stato, per sapere se ha condiviso la decisione del Decs e sulle possibili conseguenze finanziarie per lo Stato

Roberto Caruso, il docente sospeso
(Ti-Press)
4 settembre 2024
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Chiede altre spiegazioni al governo cantonale il Movimento per il socialismo (Mps) dopo il caso del docente della Spai di Mendrisio, che è stato sospeso dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs). Tramite un’interpellanza al Consiglio di Stato, l’Mps vuole sapere quali saranno le “possibili conseguenze finanziarie per lo Stato del licenziamento abusivo e ingiustificato del docente Roberto Caruso”, 61enne con 35 anni di servizio.

Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi ritengono che il prospettato licenziamento di Roberto Caruso, docente di elettrotecnica al Centro professionale tecnico di Mendrisio, è "abusivo e ingiustificato e sarà cassato dai tribunali anche solo per la procedura adottata che fa a pugni con le disposizioni legali vigenti nel nostro Cantone”. Questo, però, succederà se il docente “avrà il coraggio e la forza di andare fino in fondo, unicamente fra 3-4 anni. Nel frattempo ‘il coltello per il manico’ e i cordoni della borsa (il salario) sono nelle mani dei solerti dirigenti del Decs. Roberto Caruso, per poter ottenere giustizia, dovrà investire migliaia di franchi in parcelle per l’avvocato e per anticipi di spese giudiziarie; dovrà poi annunciarsi, passati i sessant’anni all’Ufficio del lavoro, richiedere le indennità di disoccupazione e raccogliere 20-30 timbri (ricerche di lavoro) al mese”. L’Mps insiste: “Indipendentemente dal fatto che Roberto Caruso contesti il licenziamento, il costo a carico dell’ente pubblico, conseguenza del modo di agire del Decs, sommerà a diverse decine di migliaia di franchi. Nel caso di una contestazione davanti alle istanze giudiziarie il danno per l’ente pubblico corrisponderà al salario fino al pensionamento, dunque fino al 2028”.

La vicenda preoccupa i deputati dell’Mps anche per le “implicazioni finanziarie che potrebbe comportare per il Cantone. La domanda che ci si pone è se il governo ha piena coscienza delle conseguenze, potenzialmente costose, di questo atteggiamento arrogante e prepotente adottato dalla direzione del Decs. Dallo scorso mese di giugno, Caruso è sospeso dall’insegnamento con diritto al versamento del salario. Immaginiamo che nel corso dei prossimi mesi, esperita la procedura conciliativa, gli verrà intimato il licenziamento con un termine di disdetta di 6 mesi (indicativamente il prossimo 30 aprile). Per la sua sostituzione dovrà venir ingaggiata una nuova o un nuovo docente”. Ma, la sospensione è stata adottata dal Decs o dal Consiglio di Stato? Il governo “si rende conto che sospendere nuovamente il docente Roberto Caruso, senza nemmeno motivare tale volontà, è un atteggiamento che rasenta l’arroganza e la supponenza? Sono state valutate alternative al licenziamento di una persona particolarmente vulnerabile sul mercato del lavoro? Quali? Perché non sono state considerate. Il Decs come giustifica, in generale, la misura prospettata dal profilo della proporzionalità e della parità di trattamento?”.

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