Spettacoli teatrali e mostre nel 2022 sono tornati a conquistare le platee, nonostante il Covid. ‘Il bilancio è assolutamente positivo’
Chiasso ha più appassionati di teatro e di arte che abitanti. Lo si può ben dire. Nel 2022 il Centro culturale cittadino ha saputo, di fatto, più che quadruplicare la popolazione locale. Ad attirare il pubblico degli spettacoli e delle mostre, un calendario di proposte che non ha nulla da invidiare a quello dei grandi palcoscenici o degli spazi espositivi più prestigiosi. Nonostante gli strascichi della pandemia che l'anno scorso hanno limitato ancora i luoghi di cultura, la realtà chiassese è riuscita a riconquistare le sue platee, fino a quasi riacciuffare i numeri delle stagioni pre-Covid. Lo testimoniano gli oltre 34mila frequentatori del polo culturale.
L'ultima annata, in effetti, non è stata facile. E riandare, ora che si è ritrovata la normalità, a quei mesi, fa capire lo stesso capodicastero Attività culturali del Comune Davide Dosi, è arduo. «Le misure adottate – fa memoria – non hanno facilitato a tutti l'accesso alla Cultura. Soprattutto per una cittadina che guarda oltreconfine e alla quale nel 2022 è mancata ancora una parte del pubblico». Eppure le cifre del Rapporto annuale rincuorano. «I risultati – conferma Dosi – sono assolutamente positivi, e per tutti i settori». Nei dati nudi e crudi c’è, insomma, il riconoscimento di spettatori e visitatori verso il grande lavoro del Centro culturale che, pur con un personale ridotto all'osso – come non manca di annotare il vicesindaco –, è in grado di presentare una offerta culturale, come detto, di tutto rispetto.
«Ritrovare la fiducia delle persone – ribadisce la responsabile del Centro Nicoletta Ossanna Cavadini – non è stato semplice né scontato, ma alla fine il pubblico fidelizzato e dei grandi festival è tornato. Negli ultimi mesi del 2022, infatti, abbiamo rivisto la luce. Ma l'aspetto fondamentale è che quelle condizioni particolari ci hanno permesso di aprire a nuovi stimoli e modalità di fruizione». A tal punto che i canali web e social hanno moltiplicato spettatori e contatti, al di là delle frontiere, tanto per il Cinema Teatro che per gli spazi espositivi (il m.a.x. museo e lo Spazio Officina).
La responsabile, comunque, ne resta convinta: la Cultura va fruita direttamente. E con un evento ogni due giorni – questo il ritmo del 2022 con 180 proposte globali – il rapporto con chi ‘vive’ il Centro culturale è quanto mai ravvicinato. Non a caso, confida Nicoletta Ossanna Cavadini, «il nostro auspicio è di continuare a crescere e di ritrovare le cifre pre-Covid, alle quali siamo abbastanza vicini».
A Chiasso, d'altro canto, il potenziale esiste. «È raro – fa notare ancora la direttrice di m.a.x museo e Spazio Officina – che una cittadina possa vantare un ambito di pertinenza con un raggio di 70 chilometri e un bacino di utenza di 10 milioni di abitanti, da Milano a Bellinzona. Il nostro obiettivo, in effetti, è quello di essere un ponte, un trait d'union, fra la cultura di formazione zurighese e la metropoli lombarda, lungo un asse di relazioni e progetti».
Basta dare un'occhiata al Rapporto di attività (un documento di una cinquantina di pagine) per rendersi conto che il carnet delle proposte è fitto. In ogni caso, nel cassetto di Chiasso, annuncia Nicoletta Ossanna Cavadini, di progetti ce ne sono ancora. Con la donazione di quattro archivi completi e fruibili a studenti e studiosi – a Chiasso, di media, si è ricevuta un'opera e mezza al giorno –, il m.a.x museo, fa presente, oggi si può proporre come Istituto internazionale della grafica. E poi vi è il Palapenz, il palazzetto cittadino, al quale si guarda come spazio da destinare a grandi eventi per un pubblico più ampio.
Il primo a riporre delle aspettative sul Palapenz è il direttore del Cinema Teatro Armando Calvia. «Ne aspettiamo la riapertura – conferma –: per noi è uno spazio strategico, in particolare per delle proposte musicali, che può darci il modo di intercettare un pubblico che adesso va a Lugano o a Como e Cernobbio». E pensare che quando la cittadella della cultura a Chiasso era solo un sogno, non tutti a livello politico credevano che questo Comune di confine avrebbe potuto avere il nome in... cartellone.
«La scommessa di ristrutturare lo spazio teatrale nata 21 anni or sono oggi si è concretizzata e ha assunto una valenza importante, investendovi risorse e lavoro – richiama il direttore –. Da subito, infatti, sono rimasto sorpreso e affascinato da come il Municipio e i responsabili politici che si sono succeduti nel tempo abbiano avuto una visione forte, tanto da credere nella struttura». A confortare, come dice Calvia, e a mostrare che all'epoca ci avevano visto lungo ci sono dei dati evidenti. Merito, rimarca, di «una offerta ampia e variegata che spazia dalle pièce più profilate e le novità a stimoli più leggeri e che raggiunge pubblici diversi».
Sta di fatto che a calcare le tavole del palcoscenico del Cinema Teatro sono pure artisti di caratura nazionale e internazionale, come sottolinea con una punta di orgoglio Calvia. Personalità che qui «ritrovano le stesse dinamiche dei grandi teatri e hanno la possibilità di esprimersi ai massimi livelli». La platea che hanno davanti, d'altra parte, è ragguardevole: nel 2022 le presenze hanno pur sempre sfiorato le 22mila. Anche gli abbonamenti sono in ripresa, dopo la flessione causata dalla pandemia. Senza trascurare, fa notare il direttore, che ai 240 abbonati registrati l'anno scorso occorre sommarne un'altra cinquantina, grazie a una collaborazione con l'Atte. Il che riporta quasi a quota 300, ovvero alla stagione 2019-2020.
Osservati più da vicino, fa sapere Calvia, si vede che per la maggior parte si tratta di ticinesi, ma in un 15-20 per cento dei casi la provenienza è da oltreconfine: «Un risultato che ci fa piacere considerati competitor come il Teatro Sociale di Como e il Lac di Lugano». Il Cinema Teatro, però, può contare anche su spettatori che preferiscono ancora fare la fila alla cassa. Questo ha permesso di annunciare nel corso dell'annata diversi ‘tutto esaurito’ e oggi di richiamare l'attenzione su un bilancio economico che traduce un «segnale positivo». Tirate le somme, tra spese e ricavi si è portato a casa un utile di esercizio di oltre 31mila franchi, in linea con quello registrato nel 2019. E non è poco.
Ci si prepara, invece, a ridare vigore alla Biblioteca del Comune. Una realtà, annota il responsabile Augusto Torriani, che può contare su un vero e proprio patrimonio librario. In effetti, nel 2022 si è notata una certa flessione quanto a visitatori e prestiti. I primi (4'210) sono scesi del 5 per cento, i secondi (6'342) del 12,4 per cento. «Nei prossimi anni – assicura il capodicastero Davide Dosi – lavoreremo per provare a lanciare ulteriormente il servizio. Il margine di miglioramento c’è».