Mendrisiotto

Tre condanne per la ‘banda Vasi’

Nel Mendrisiotto si era resa protagonista di due rapine: nel 2010 a Besazio e nel 2011 ad Arzo

(archivio Ti-Press)
20 giugno 2023
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Tre condanne per complessivi 22 anni di reclusione e sette assoluzioni con formula piena o non luogo a procedere per sopraggiunta prescrizione. Questa in sintesi la sentenza pronunciata nel primo pomeriggio dai giudici del Tribunale penale di Varese nei confronti della ‘banda Vasi’. In sostanza i giudicanti hanno accolto le richieste di condanna avanzate nel febbraio scorso dal pm Lorenzo Della Palma, sostituto della Procura di Varese. Le pene inflitte tuttavia sono leggermente inferiori rispetto alla richiesta dell'accusa. Per le posizioni processuali degli imputati minori, hanno fatto breccia le argomentazioni delle difese.

Un peso determinante per arrivare alle condanne l'hanno avuto le drammatiche testimonianze sentite in aula da parte delle vittime delle rapine, oltre all'attività gli investigatori che al di qua e al di la della frontiera (strettissima la collaborazione) hanno lavorato a fondo per raccogliere robusti elementi probatori.

Al primo pronunciamento (ce ne saranno altri, in quanto i difensori degli imputati condannati hanno già fatto sapere di ricorrere in appello) si è giunti dopo cinque anni e mezzo, essendo il processo iniziato il 7 dicembre 2017. Gli imputati erano accusati a vario titolo di rapina aggravata, detenzione e porto abusivo d'arma da fuoco, estorsione e altri reati minori. La condanna più pesante è stata inflitta a Filadelfio Vasi, 43enne pregiudicato varesino, con numerosi precedenti penali, scarcerato nel gennaio scorso, dopo una detenzione durata anni, conosciuto come estremista di destra, capo degli ultras del Varese calcio.

Vasi è stato condannato a sette anni e sette mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 3’000 euro. Stessa la condanna inflitta a Marco Redentore Siverio, 42enne di Busto Arsizio. Nei suoi confronti il pm aveva chiesto la condanna a otto anni e sette mesi e una multa di 3’200 euro. Condanne dovute al fatto che i due rapinatori, entrambi con numerosi precedenti penali, sono stati ritenuti responsabili di tre rapine e una tentata rapina, messe a segno nell'arco di poco più di quasi un anno mezzo, dal 1° giugno 2010 al 1° ottobre 2011.

Gli servivano soldi per la latitanza in Spagna

Una forsennata attività motivata dal fatto che Filadelfio Vasi aveva bisogno di soldi, tanti soldi per pagarsi la latitanza in Spagna. Un disegno fallito in quanto prima dalla fuga erano arrivate le manette da parte dei carabinieri che, impegnati in una indagine per droga, intercettarono una conversazione in cui si faceva riferimento a un colpo che sarebbe stato messo a segno in una gioielleria di Arona. Da qui il fermo di un'autovettura sulla quale furono trovati gli attrezzi del mestiere: fascette, pettorine delle forze dell'ordine, parrucche e pistole, riconducibili alla banda Vasi.

Bottini mai visti nel Mendrisiotto

Due delle tre rapine andate a segno, sono state compiute in canton Ticino. Il 1° giugno 2010 a Besazio, ai danni di due impiegati della Cassa cambi e gestione, minacciati di morte da Vasi che impugnava una pistola Sig Sauer P223, semiautomatica di fabbricazione svizzera. Ingentissimo il bottino, il più alto mai realizzato in passato nel Mendrisiotto da parte di pendolari del crimine: 187 mila euro, tre cellulari, un portafoglio contenente 7mila euro e 17mila franchi e una penna Montblanc. Il secondo assalto ticinese, ai danni del distributore Erg di Arzo, è datato 22 agosto 2011: Vasi e Siverio immobilizzarono una giovane commessa, pure lei minacciata di morte con la pistola usata a Besazio. Bottino: 6’180 franchi, compresi una manciata di euro. Il 3 settembre 2011 la terza rapina andata a segno. Questa volta a Cantello ai danni della gioielleria Vale, dove i due banditi si presentarono indossando pettorine della Guardia di finanza. In questo modo i rapinatori riuscirono ha farsi consegnare gioielli e valuta per 30 mila euro. La tentata rapina, il 1° ottobre 2011, al supermercato di Olgiate Olona. A mandare in fumo l'assalto banditesco le grida di una commessa. Cinque anni e tre mesi la pena inflitta al terzo condannato che dovrà pagare anche una multa di 1’400 euro.