L'Ufficio federale dello sviluppo territoriale analizzerà la realtà infrastrutturale dell’agglomerato. Rigamonti: ‘Grande elemento di novità’
Nel Mendrisiotto e Basso Ceresio sarà arduo far digerire a tutti il potenziamento del tratto autostradale fra Lugano Nord e Mendrisio. Non a caso a saltare sulla sedia nel sentire nominare la terza corsia dinamica sono in tanti, tra le forze politiche, le associazioni sul territorio, i semplici cittadini. Il via libera del Consiglio federale (e l'annesso investimento da 1,7 miliardi) in tasca (dal dicembre scorso), l'Ustra, l'Ufficio federale delle strade, procede però dritto lungo l'A2. Lo fa nella convinzione, come traspare tra le righe di una nota ufficiale diffusa martedì, che questa operazione "offrirà molto alla mobilità, alla qualità di vita e al valore ambientale di tutto il territorio interessato". E mentre le strade di chi vive la regione e dei tecnici federali sembrano allontanarsi, ecco che Ustra, giusto una settimana fa, ha tolto il proverbiale coniglio dal cilindro. Una mossa che sembra aver surriscaldato il clima al tavolo della Commissione di accompagnamento politico al cosiddetto PoLuMe, che non si riuniva ormai dal settembre del 2021. Ma che, al contempo, potrebbe aprire uno spiraglio a chi invoca un approccio diverso, soprattutto al territorio locale.
Cosa è successo allora il 7 giugno scorso a Melano? A far sobbalzare alcuni dei partecipanti - al vertice, oltre all'Ustra, erano presenti rappresentati del Cantone, delle Commissioni regionali dei trasporti di Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm) e Luganese e dei Comuni (con i quali sono già in corso dei contatti) attraversati dal progetto - sono state, in particolare, due mosse arrivate a sorpresa. Oggi, in effetti, a livello federale si è pronti a ragionare, non solo sul prolungamento dell'autostrada verso sud in galleria, ma anche sull'esigenza di coordinare le varie infrastrutture che entrano in gioco nel Distretto, nel nome, si assicura, proprio di "uno sviluppo ottimale del territorio".
Già coinvolto l'Are, l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale, e l'Ufficio federale dei trasporti, si fa sapere, è stato avviato uno studio ad hoc, che dovrebbe svolgersi sull'arco di un paio di anni. Tutto ciò rendendo partecipi pure l'autorità cantonale e la Crtm. Ma c’è di più, ancorate ai piani misure collaterali di rinaturazione ambientale e fruizione pubblica delle rive a lago (attingendo dallo stesso materiale da scavo del cantiere PoLuMe), si è disposti a realizzare opere mirate anche nel Mendrisiotto. Al momento, su questi interventi non si sa molto. Certo è che se non ci si adopererà a eliminare i colli di bottiglia sulla rete cantonale e comunale, a poco servirà moltiplicare le corsie sull'A2.
«Dalla riunione sono emersi due dati, in buona sostanza, che concernono il Distretto e che, per certi versi stupiscono, giunti come sono solo adesso – ci rende attenti il presidente della Crtm Andrea Rigamonti –. E il primo rimanda, appunto, alla realizzazione di uno studio più ampio sull'agglomerato del Mendrisiotto, che crei le premesse per uno sviluppo di opere infrastrutturali coordinato». E le opere, come conferma anche Rigamonti, le conosciamo: con l'A2 in galleria, si annovera il prolungamento di Alptransit a sud, l'attuale rete ferroviaria e un migliore interscambio fra trasporto pubblico e privato; ma nell'elenco non manca neppure la valutazione del corridoio interrato Stabio-Gaggiolo, riapparso di recente nei piani (nel solco del postulato Romano-Wasserfallen). L'Ustra conferma, insomma, che in linea di conto entreranno "tutti i tipi di mobilità, privilegiando lo sviluppo dell’intermodalità interna e transfrontaliera".
«Ci troviamo di fronte a un grande elemento di novità. Ricordo bene – ripercorre Rigamonti – che il mio primo intervento in occasione della prima riunione della Commissione fu orientato a dire una cosa precisa: noi come regione dobbiamo coordinarci nelle opere previste, perché la conformazione del territorio lo impone. Siamo un budello. Allora la risposta fu ‘no’. Ora, trascorsi alcuni anni, Ustra fa questo tipo di proposta. Ben venga. non dimentichiamo, però, che nelle scorse settimane la Crtm, assieme al cantone e a tutti i Comuni della regione, ha avviato i lavori per il Programma di agglomerato di quinta generazione, che tra un paio di anni sarà sottoposto all’attenzione dell'Are. Quindi qualche perplessità sulla proposta federale è sorta. Sia chiaro, la Crtm sarà sempre un’attrice attiva e propositiva».
Vi è chi, comunque, nello studio affidato all'Are intravvede uno spiraglio per cambiare prospettiva sui rimedi da mettere in campo per allentare la morsa del traffico sul Mendrisiotto e Basso Ceresio; soprattutto se Cantone e Comuni sapranno giocare bene le loro carte. E si chiede, come Rigamonti, se non fosse stato il caso di ribaltare i fattori: prima analizzare la situazione e poi pensare, eventualmente, a una terza corsia dinamica. La nuova strategia del'Ustra, in ogni caso, sembra voler rispondere alle pressioni che il territorio sta facendo sugli enti federali. Non rimane che assistere agli sviluppi.
«D'altro canto, come Crtm abbiamo fatto presente all'Ustra che senza le necessarie opere accompagnatorie, il PoLuMe sposta il nodo del traffico semplicemente qualche chilometro più a sud. Se restano i tappi dei valichi, il problema persiste. Anzi, si accentua nella nostra realtà. E qui per la prima volta, secondo elemento di novità, c‘è un'apertura di Ustra, tutta da approfondire, a valutare delle opere anche sul territorio del Mendrisiotto. In che modo rimane da vedere». E qui si innesta un gruppo di lavoro, in fase di costituzione e annunciato da Ustra, che si concentrerà sul tratto della rotonda A2 Laveggio-Rancate-Genestrerio. A sedere in questo gremio saranno, ancora una volta, rappresentanti dell'Ufficio federale delle strade, del Cantone, della Crtm e del Comune di Mendrisio.
C’è poi un altro nodo che andrà sciolto, forzatamente. Ed è la realizzazione del Puc che sovraintende al progetto di valorizzazione delle rive lacustri fra Capolago e Valmara. Progetto che, come sottolinea anche Ustra, il Cantone si è impegnato ad elaborare in tempo utile. In effetti, la pubblicizzazione della domanda di costruzione per il potenziamento del'A2 tra Lugano e Mendrisio è, di fatto, vincolata a questo strumento pianificatorio. Senza contare che basterebbe un ricorso per compromettere l'iter previsto.
Messe sul tavolo le nuove carte, ora toccherà, dunque, ai vari attori aprire una riflessione approfondita. Del resto, ormai, annota ancora Rigamonti, «si è fatto presente che, oggi come oggi, il PoLuMe potrebbe rappresentare un problema per il Mendrisiotto, a cui si aggiungerà pure l'apertura delle due corsie della galleria del Gottardo a opera terminate. Nel Sottoceneri sarà la fine, con il trasferimento delle colonne dal Canton Uri al nostro territorio».