Mendrisiotto

Referendum a Breggia: ‘Hanno capito il nostro messaggio’

I contrari cantano vittoria. I favorevoli confidano in ‘alternative per i servizi extrascolastici’. Il sindaco: ‘Grande tristezza’

Si rilancia con i servizi extrascolastici
(Ti-Press)
30 ottobre 2022
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I primi a essere sorpresi del risultato, oggi, domenica, a Breggia, erano proprio i referendisti. «Non me l’aspettavo», confessa il primo firmatario Rolando Panzeri. Nelle ultime settimane in valle era difficile immaginare che il fronte del ‘no’ avrebbe superato di 150 schede quello del ‘sì’. Un esito netto che ha visto moltiplicare le sottoscrizioni in calce al referendum (324) e affossato, di fatto, il progetto propugnato da Municipio e maggioranza del Consiglio comunale. Alla conta delle schede, in effetti, i contrari hanno prevalso sui favorevoli con 584 voti contro 434, a fronte di 1’027 votanti e 1’018 schede valide. Dati, questi ultimi, che segnalano una significativa partecipazione alle urne – con oltre il 64 per cento – davanti a un tema che tocca da vicino il territorio.

L’intenzione di ampliare il comparto scolastico di Lattecaldo, costruendo la nuova scuola dell’infanzia e creando un servizio mensa per le Elementari, finirà quindi definitivamente in un cassetto. Bocciato il credito di 687mila franchi destinato a coprire le spese di progettazione e procedura di appalti, viene accantonata anche l’operazione che prospettava un investimento da 6,7 milioni (rifugio di Protezione civile da 497 posti incluso). «La mia reazione? Di grande tristezza», condivide il sindaco Sebastiano Gaffuri. Neppure lui aveva messo in conto un tale responso. «Pur essendo tendenzialmente pessimista, in questo caso viste le forze in campo ero più fiducioso. È stata una sorpresa».

‘Era al di sopra delle nostre possibilità’

E proprio le cifre messe sul tavolo sembrano aver convinto la popolazione locale a seguire le tesi dei referendisti. «Nonostante una campagna feroce – se ne esce Panzeri –, il nostro messaggio è passato. E ne siamo felici: abbiamo trasmesso alla cittadinanza che non siamo contro la scuola, ma che è il momento a non essere idoneo a un tale investimento, che, se votato, rischiava di scavalcare altre priorità. Sarebbe stata una spesa al di sopra delle nostre possibilità». Quanto basta, ribadisce il primo firmatario del referendum, per essere «grati a chi ha compreso e sostenuto le nostre posizioni».

‘Campagna squilibrata’

Il confronto tra i due schieramenti è stato serrato. Anche perché la partita, aperta sui banchi consiliari, vedeva su un lato (quello dei censori) Sinistra e Verdi, sull’altro (quello dei fautori) Plr e Ppd: sulla carta uno scenario sbilanciato a favore dei secondi. «Invece – rimarca ancora Panzeri –, è il secondo referendum che portiamo a casa dopo il voto contro l’alienazione di quattro proprietà comunali del giugno 2016. E pensare che ci siamo limitati a mettere in discussione un credito, diffondere un volantino e a prendere posizione sui media a fronte, ripeto, di una campagna a tappeto dei favorevoli. Tanto da inviare nell’ultima settimana delle lettere personalizzate a casa. Una prassi che ho contestato scrivendo al Municipio. Alla fine, però, la gente, chiamata a dire la sua, ha dato una risposta: e questa è la democrazia, di cui il referendum è un pilastro. Il Municipio ne prenda atto».

Si rilanciano pre e doposcuola e nido

I primi a registrare l’esito della votazione sono stati i sostenitori. «A nome del Gruppo di sostegno ringrazio, innanzitutto, la popolazione che ha creduto nell’investimento – tiene a dire Michaela Marmotta –. Riconosciamo che la sede scolastica di Lattecaldo non ospiterà la nuova scuola dell’infanzia, ma auspichiamo e confidiamo che l’esecutivo, considerato il fabbisogno di ampliamento e miglioramento degli attuali servizi extrascolastici, possa trovare delle valide alternative».

In particolare adesso cosa vi aspettate? «In merito a questi servizi c’è una comprovata necessità da parte delle famiglie, condivisa da tutti – ribadisce la rappresentante del Gruppo di sostegno –. Ecco perché speriamo in altre soluzioni. Se il progetto avesse trovato un giusto sostegno, ciò avrebbe facilitato l’introduzione di queste prestazioni». L’obiettivo resta, insomma, la realizzazione del pre e doposcuola e dell’asilo nido.

‘Ha pesato la situazione macroeconomica’

Tornando al responso della votazione, immaginavate un risultato così chiaro a vantaggio dei contrari? «In effetti, 150 voti di differenza sono tanti. Personalmente mi aspettavo che non sarebbe andata liscia come l’olio: la situazione macroeconomica, come abbiamo sempre detto, non è delle migliori; e ne siamo consapevoli. Pensavamo, però, che dopo tutti gli sforzi fatti e dopo le risorse finanziarie già destinate al pre-studio del progetto, si potesse trovare un sostegno maggiore».

Per finire sembrano aver pesato di più i timori finanziari che i contenuti didattici dell’iniziativa. «Forse – ci risponde Michaela Marmotta – c’è stato un timore tale da portare a questa votazione e a non credere ai dati oggettivi, pur dimostrati, facendo prevalere, come detto, gli aspetti macroeconomici esterni che potranno peggiorare la situazione». In altre parole, paura del futuro. «In ogni caso – chiosa –, dal nostro punto di vista questo risultato non deve abbattere gli investimenti per le future generazioni e l’istruzione. Non deve essere preso dall’esecutivo come una sconfitta, ma come un trampolino di lancio per migliorare e trovare, appunto, valide alternative».

Si è detto ‘no’ a progetto e centralizzazione

Certo questo referendum ha lasciato il segno. In Municipio adesso da dove si riprende? «Diciamo subito – esordisce il sindaco Gaffuri – che si è detto ‘no’ non per rinviare il progetto a momenti migliori, non è vero, ma è un ‘no’ a una cosa ben precisa: un credito di progettazione rispetto a un progetto che ha vinto un concorso. È un ‘no’, ribadisco, al progetto di realizzare due sezioni di scuola dell’infanzia e una mensa a Lattecaldo. Insomma, tra le pieghe delle argomentazioni non sono così convinto che il tema principale sia di ordine finanziario. Ho un po’ più l’impressione che l’argomento vero, genuino, spontaneo sia la centralizzazione dei servizi al centro scolastico. E di questo bisogna prendere atto».

Quindi, si ricomincia dalla ristrutturazione del complesso scolastico? «L’opera è già presente nel Piano finanziario. Documento che andrà rivisto alla luce del risultato del voto. Bisognerà capire – annota il sindaco – se l’intervento non vada anticipato. Dovremo mettere mano in buona sostanza alle visioni di sviluppo del Comune».

Il Gruppo di sostegno auspica e confida che l’esecutivo trovi delle alternative per i servizi extrascolastici. «In questo ambito – conclude il sindaco – abbiamo già risposto a una mozione. Porteremo avanti questo discorso».

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