Mendrisiotto

Watt più cari alle Aim. ‘Sin qui eravamo i più a buon mercato’

Il capodicastero Aziende di Mendrisio ridimensiona l‘effetto rincaro delle tariffe 2023. ‘Era inevitabile’. E fa appello alla politica federale

Il Municipio ha vistato le tariffe martedì
(Ti-Press)
9 settembre 2022
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Tutta colpa del mercato e della volatilità dei prezzi all’ingrosso. Che un ruolo di sicuro ce l’hanno sull’esplosione (non solo da quest’anno) dei prezzi dell’energia elettrica. Morale, nel 2023 gli utenti del Mendrisiotto si ritroveranno nella buca delle lettere bollette più pesanti. E i cittadini di Mendrisio non faranno eccezione. I più già se l’aspettavano, vedendo l’andamento nazionale e cantonale. Qualcuno stava tenendo gli occhi incollati ai portali di Comune e Aim, le Aziende industriali, fin dal 31 agosto scorso. Ovvero da quando, per legge, Comuni e Aziende sono tenuti a pubblicare il nuovo tariffario annuale. Per sciogliere il dilemma, rincaro sì o rincaro no, hanno dovuto attendere però sino a ieri mattina, con l’ufficializzazione delle tabelle dei costi. Le stesse sulle quali martedì è calato il sigillo del Municipio. Morale: il caro elettricità ci sarà; e si farà sentire qui come altrove.

Chi più e chi meno

In media i consumatori locali vedranno, quindi, crescere i costi del 39 per cento. A dipendenza delle categorie di appartenenza del cliente, la forchetta degli aumenti restituisce differenze che l’anno prossimo varieranno dal 25 al 50 per cento per il servizio universale. In buona sostanza a registrare il minor ritocco saranno i possessori dei classici due locali e cucina, a incassare il maggior divario le aziende di grandi dimensioni. Per un nucleo familiare che vive in un appartamento di 5 locali con cucina elettrica e asciugabiancheria (ma senza bollitore elettrico), e che dichiara un consumo di 4’500 chilowattora l’anno, invece, il balzo in avanti sarà pari al 30 per cento.

‘Sin qui i meno cari’

Una scelta inevitabile: l’autorità cittadina non poteva fare altrimenti. «Questi aumenti, però, non devono spaventare», il capodicastero Aziende Massimo Cerutti cerca di ammorbidire il colpo. «Come Aziende – tiene subito a chiarire – restiamo sempre molto competitive». Il municipale sembra voler esortare i suoi concittadini a non avere la memoria corta. «Bisogna tener conto di una cosa – esplicita –, che quest’anno abbiamo dimostrato di avere la rete e l’energia più a buon mercato di tutto il Ticino». Mendrisio rivendica, insomma, il fatto di essersi posizionata bene sin qui a livello cantonale; abbassando e non alzando il costo dell’energia dal 2020 in poi. Di più: sino a quest’anno la Commissione federale dell’energia elettrica Elcom classificava le Aim nella fascia medio bassa dei prezzi praticati a livello ticinese. Ergo, lascia intendere, oggi il rincaro si nota di più.

‘In ritardo? No, ci siamo presi il tempo necessario’

Sta di fatto, si ammette, che Mendrisio si è ritrovata nel bel mezzo della "tempesta dei prezzi sui mercati dell’energia elettrica", per dirla con la nota ufficiale. E l’annuncio delle tariffe, giunto in ritardo sui tempi previsti (fine agosto appunto), ha alimentato attesa e timori. Come mai? «La data del 31 agosto – ci risponde Cerutti – non è perentorio. Visto il momento particolare che stiamo attraversando, da parte nostra abbiamo ritenuto di prenderci il tempo di analizzare al meglio i diversi scenari possibili per individuare la soluzione migliore».

La responsabilità degli utenti

Adesso tocca anche agli utenti, fa capire, fare la loro parte. «Questa è l’occasione per capire se abbiamo davvero bisogno di tutta l’elettricità che consumiamo; soppesare la nostra quotidianità e fare qualche risparmio», invita il capodicastero. In altre parole, è tempo di diventare consumatori responsabili, a tutto tondo. Una buona mano, però, la può dare anche la politica federale. Su questo punto tanto Cerutti che il direttore delle Aim Gabriele Gianolli concordano.

‘Intervenga la politica federale’

Per governare un mercato che pare non essere più in grado di regolarsi da solo, sarebbe bene, suggerisce il capodicastero, mettere un tetto massimo ai costi per le economie domestiche. Gianolli va oltre e chiama in causa il legislatore. «A Berna – annota il direttore – dovrebbero pensarci. Per evitare davvero l’esplosione dei prezzi sulle famiglie, quindi per il servizio universale, andrebbe regolata l’intera filiera: dal produttore al cliente, passando da vendita all’ingrosso e distributori. Creando pure delle riserve. Oggi ci si focalizza, invece, solo sul segmento finale del distributore-cliente. E non basta».

Tariffe a confronto

La mappa regionale

Mappa nazionale delle tariffe elettriche 2023 della Commissione federale dell’energia elettrica Elcom alla mano, a perderci, a conti fatti, saranno un po’ tutti. Guardando più da vicino nel Distretto a pagare di più l’energia in bolletta saranno gli utenti di Stabio, a pagare di meno quelli di Chiasso, con nel mezzo i mendrisiensi. Il raffronto restituisce per Stabio una crescita significativa - da 7,64 a 12,49 al chilowattora -, mentre per Chiasso un ritocco verso l’alto più soft (da 9,17 a 9,68). Quanto alla Città? Dai 7,4 centesimi al chilowattora (dato in calo dal 2020) si va ai futuri 12 centesimi. Può essere di consolazione sapere che nel Mendrisiotto si rimane al di sotto del dato mediano svizzero - che segnala un totale di poco più di 27 centesimi al chilowattora - e della risultanza cantonale, che riferisce di 28 centesimi e 52 al chilowattora.

Parametro di riferimento un consumo familiare tipo di 4’500 chilowattora, salta all’occhio anche il ‘sorpasso’ di Stabio su Chiasso quanto a costo globale e dell’energia rispetto a quest’anno. Nel primo caso sul territorio delle Ams il rincaro risulta essere più marcato: si passa, infatti, dai 21 centesimi e 39 al chilowattora del 2022 ai futuri 26,48. E ciò a fronte dell’aumento, più ‘morbido’ di Age Sa, che va dai 24 centesimi e 49 al chilowattora in vigore quest’anno ai 25,43 previsti nel 2023. Manca ancora all’appello il dato totale di Mendrisio: per conoscerlo bisognerà attendere l’Elcom, alla quale le autorità locali hanno consegnato tutti i numeri ieri mattina. Per ora si resta fermi al 2022 e agli attuali 20 centesimi e 35 al chilowattora.