Mendrisiotto

Bruno Arrigoni, un sindaco sempre 'in movimento'

Al traguardo dei sessant'anni è tempo di bilanci, ma anche di nuove prospettive con, nel cuore, l'amata cittadina di Chiasso

Bruno Arrigoni, sindaco di Chiasso (Ti-Press)
11 settembre 2021
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Per Bruno Arrigoni, sindaco di Chiasso dal 2016, è tempo di bilanci e nuove prospettive. Non perché abbia deciso di chiudere la sua esperienza politica (davanti a lui vi sono ancora almeno tre anni alla guida dell’esecutivo chiassese), ma per il motivo che una necessaria riflessione gliela impone la data dell’11 settembre 2021, giorno del suo sessantesimo compleanno.

Una data ‘tonda’ che impone un bilancio. Qual è il suo?

Nella vita ci sono sempre alti e bassi, fortuna e sfortuna. Tutto sommato mi posso ritenere fortunato: ho una bella famiglia, ho un buon lavoro e soprattutto, finora, la salute mi ha sostenuto.

Torniamo un attimo alla data del compleanno, il 9/11. Entrata nella storia mondiale, si ricorda cosa stava facendo quando vent’anni fa i terroristi abbattevano le Torri Gemelle di New York?

Certo! Come tutti! A quel tempo ero presidente del Pesca Club Novazzano. Quel giorno era in programma un’uscita didattica con le scuole elementari di Novazzano e Coldrerio sul torrente Roncaglia. Non ricordo se fossero le quarte o le quinte. Sta di fatto che dopo la mattinata didattica in classe, presso il Mulino del Daniello in Valle della Motta, avevamo organizzato un pranzo e nel primo pomeriggio avevamo rilasciato/seminato degli avannotti di trota fario. Coincidendo con il mio compleanno avevo preso un giorno di vacanza per poter organizzare con alcuni altri soci la giornata. Poi arrivò quella tragica notizia...

In che cosa i sessant’anni l’hanno cambiata?

Nella consapevolezza della vita! Oggi vedo in modo diverso molte cose rispetto al passato. Ma penso che sia per molta gente la stessa cosa. Le priorità e le problematiche cambiano con il tempo.

Rispetto al passato è questa un’età che porta ancora slancio ed entusiasmo. Quali risvolti della sua vita privata e professionale continuano ad appassionarla?

Per quanto riguarda la vita privata, la nascita del nipotino quasi tre anni fa, ha portato linfa, vivacità e felicità a tutta la famiglia. Da giovane pensi che una persona a 60 anni sia vecchia! Io non mi sento per nulla vecchio! La politica mi dà sempre nuovi stimoli ed entusiasmo. Sono entrato in Municipio a 51 anni e sono diventato sindaco a 55 anni, forse un po’ tardi rispetto alla media. Non tutto, per fortuna, si può nella vita programmare e molte cose capitano in modo inaspettato.

Vi sono aspetti del suo carattere che ha smussato negli anni e altri che ha invece cambiato?

Sono diventato meno rigido su certi concetti. In politica, e come sindaco, bisogna saper ascoltare i pareri di tutte le persone, anche di chi non la pensa allo stesso modo. Con l’esperienza e il tempo, penso di essere molto migliorato (sebbene mia moglie mi dica che ci sono ancora margini di miglioramento).

Questa tappa le comporta riflessioni in merito al suo futuro nel mondo della politica locale? Uno sguardo vola magari a quella cantonale?

Mi piace il contatto con la realtà comunale e sono molto soddisfatto del mio attuale ruolo. Non mi vedo in una dimensione cantonale.

Se pensa alla Chiasso della sua infanzia e alla Chiasso di oggi, quale immagine di cambiamento utilizzerebbe?

Da un lato vedo un cambiamento totale, dall’altra trovo che molte cose sono rimaste le stesse. Un’immagine che mi piace molto e che secondo me rappresenta tanto Chiasso è quella di un formicaio: una grande umanità, sempre in movimento, che si adatta ai cambiamenti e che non si ferma mai: guai a fermarsi!

Professionalmente, a sessant’anni, si guarda con fiducia alla pensione o vi è più il timore delle ristrutturazioni?

Guardo con fiducia alla pensione! Ho iniziato nello stesso gruppo bancario nel 1980. Ho quindi passato più di 40 anni in banca. Ho dato parecchio e ho ricevuto altrettanto. Ricordo con piacere gli anni passati lontano dal Ticino: un’esperienza che mi ha fatto crescere parecchio e che consiglio a tutti i giovani. Purtroppo oggigiorno per chi parte c’è poi il pericolo di non ritrovare una professione interessante in Ticino; un enorme problema per il nostro cantone. Mio padre mi diceva che un lavoro in banca era sicuro per tutta la vita. Direi che oggi queste sicurezze sono svanite. C’è un mercato del lavoro in continuo movimento e molto più complicato rispetto al passato. Per quanto mi riguarda sono pronto a godermi la vita dopo il pensionamento, però sempre in movimento.

Avvicinandosi i 65 anni, a quali hobby o interessi comincia a guardare con interesse?

Potrei riprendere a pescare lungo i torrenti, hobby che negli ultimi anni ho tralasciato. Sicuramente continuerò a seguire il Football Club Chiasso e magari tornare a vedere qualche partita a Milano della mia beneamata Inter. Avrò più tempo da dedicare alla famiglia e potrò viaggiare di più.

Quando aveva vent’anni si immaginava così nel giorno del suo sessantesimo compleanno?

A vent’anni non ho mai pensato al giorno del mio sessantesimo compleanno, ma nemmeno a quello dei 40 o 50... Se penso ad allora, certamente non pensavo di festeggiarli in qualità di sindaco della mia amata cittadina.

Un regalo: a quale farebbe più festa?

Tutti i regali sono importanti, se fatti con il cuore.