Nata a Riva San Vitale, ha trascorso gran parte della sua vita in India ad aiutare il prossimo. Il ricordo di Carlo Tosi: “esempio di tenacia e solidarietà”.
Si è spenta domenica Gianna Bernasconi, di Riva San Vitale. Attiva per decenni in India al servizio dei più bisognosi, Gianna fu onorata con il premio Gandhi dal governo indiano e con il titolo di “miglior assistente sociale di Madras”. Le sue opere non passarono inosservate nemmeno in Ticino, dove le venne assegnato il Premio Lavezzari della città di Chiasso. Nel 2012, inoltre, Giuseppe Zois le dedicò il libro “Gianna Bernasconi vivere per donare”. I funerali si terranno mercoledì alle 9.30 presso la chiesa di Riva San Vitale.
Ha tenuto a ricordare con affetto la sua memoria anche Carlo Tosi, presidente dell'Associazione Amici di Padre Mantovani: “Gianna partì a trent'anni per la grande missione umanitaria fondata da Padre Mantovani fra gli slum di Madras (ora Chennai) nel sud India. Dopo anni d'intenso lavoro nei molti compiti di sua competenza, nel 1980 diede avvio a un suo centro di aiuto sociale e sanitario. Qui aprì un dispensario medico, scuole per giovani e adulti, istruì alle norme igieniche e alla prevenzione. Con la popolazione e l’appoggio delle autorità installò servizi igienici pubblici, sostituì le capanne con casette in mattoni. Aiutò moltissime famiglie nell’avvio di piccole attività. Dopo aver contribuito in modo determinante al miglioramento delle condizioni di vita del quartiere, negli anni novanta ne lasciò progressivamente le strutture e la gestione alla comunità. Si dedicò in seguito anima e corpo a Udavum Karangal (Mani tese) una grande ONG di assistenza e rieducazione fondata da un assistente sociale indù che si ispirava a madre Teresa. Gianna donava alle centinaia e centinaia di ospiti, disabili mentali e fisici di ogni età e tipo, neonati e bambini abbandonati, la sua grande umanità ed esperienza. Collaborava pure strettamente per la cura e la profilassi dell’AIDS e l’assistenza dei gruppi a rischio con l’Indian Community Welfare Organisation, ed ebbe un ruolo rilevante nell’aiuto alla popolazione colpita dallo tsunami lungo la costa a sud di Chennai del dicembre 2004”.
A malincuore due anni fa Gianna per motivi di salute dovette rientrare definitivamente in Ticino. La sua straordinaria opera, resa possibile non solo da dedizione e tenacia, ma anche dalla grande generosità della popolazione ticinese, sopravvive alla sua morte. Le due associazioni indù con le quali è stata chiamata a collaborare negli ultimi venticinque anni testimoniano di una nuova sensibilità locale nei riguardi delle persone più bisognose. A nome della redazione vanno le più sentite condoglianze a famiglia ed amici.