Dopo il passo avanti di venerdì contro il Bienne, il Lugano inciampa a Rapperswil. Gianinazzi: ‘Abbiamo sprecato una buona chance’
Un passo avanti e uno indietro. Come un gambero: lasciato alle spalle il weekend che precede il secondo derby stagionale, il Lugano torna... alla casella di partenza. Perché dopo il salutare, oltre che prezioso per la classifica, successo di venerdì alla Cornèr Arena a spese del Bienne, i bianconeri mandano agli archivi il fine settimana inciampando alla St. Galler Kantonalbank Arena. Contro un Rapperswil che non compie nulla di trascendentale per mettere le mani sulla posta piena, ma lo fa in modo giusto. Senza fronzoli, ma nemmeno commettendo grosse sbavature, contro una squadra che, invece, non riesce a cambiare marcia per davvero, se non solo a sprazzi. «Così a caldo il sentimento che provo è che oggi abbiamo sprecato una buona chance per fare punti: la partita è stata aperta fino all’ultimo e il successo era alla nostra portata; questa cosa mi fa arrabbiare», è l’analisi a caldo di Luca Gianinazzi ai microfoni della Rsi. «E penso anche che avremmo potuto fare un qualcosina in più per riuscire nei nostri intenti».
Ben venga allora il secondo derby stagionale di venerdì alla Cornèr Arena, sfida che sicuramente permetterà di ritrovare gli stimoli giusti al complesso di Luca Gianinazzi, che prima di allora avrà comunque qualche giorno per apportare i dovuti aggiustamenti a un assetto non ancora ideale. Soprattutto in attacco, dove occorrerà sicuramente lavorare, come ben evidenzia lo 0 alla voce reti segnate con cui i bianconeri si congedano dalla pista sangallese. L’ultima volta era successo un mesetto fa, a Friborgo, per un Lugano che da quel 19 ottobre in poi, solo in due occasioni (su otto partite, compresa quella di Rapperswil) è riuscito a segnare più di due gol (3 a Berna e 6 venerdì contro il Bienne). «Non è nel derby che dobbiamo trovare la nostra medicina: quella la dobbiamo cercarla all’interno del nostro spogliatoio. E per riuscirci dovremo lavorare bene e sodo nei prossimi giorni».
Punnenovs, a difesa della porta sangallese, ha sicuramente fatto la sua buona parte (meritandosi fra l’altro il premio quale miglior giocatore in pista della formazione di coach Hedlund), ma al di là di questo a Rapperswil agli attaccanti bianconeri è mancata una certa concretezza sotto porta. «Stavolta ci è sicuramente mancata la giusta cattiveria davanti al loro slot. Dovevamo andare a cercare con maggiore insistenza i gol sporchi, mettere più dischi sulla loro porta e creare traffico davanti al portiere per rendere più difficile il suo compito. Paragonata a quella di venerdì, in questa partita abbiamo fatto meno concessioni agli avversari, ma non siamo nemmeno riusciti a trovare la chiave per andare in gol. E non si scappa: se non segni, non puoi pensare di vincere una partita». In particolare, al Lugano a Rapperswil è mancata una vera reazione dopo che i padroni di casa avevano sbloccato le marcature nella seconda metà del primo periodo, sfruttando nel migliore dei modi una situazione di penalità differita per un intervento di Zohorna su Strömwall. È infatti solo a periodo centrale inoltrato, quando Hedlund ha pure chiamato un provvidenziale timeout per serrare i ranghi della sua compagine, che i bianconeri hanno prodotto hockey di buona fattura, creandosi anche un paio di buone occasioni. Spesse volte, però, più grazie all’iniziativa di singoli (tra i più ispirati i vari Marco Müller e Verboon) che di una vera trama capace di mettere in ambasce gli avversari.