Il titolo di trasporto sarà a disposizione fino a fine 2023. Ma a livello nazionale c'è una dichiarazione di intenti per trovare una formula sostitutiva
La data è fissata. Le carte giornaliere per i comuni saranno a disposizione, “senza aumenti di prezzo”, fino alla fine del 2023. Cosa succederà dopo? A fornire la risposta è il Municipio di Mendrisio, sollecitato da un'interrogazione di Giacomo Stanga e Andrea Stephani (L'AlternativA – Verdi e Sinistra insieme). “È già stata sottoscritta una dichiarazione d'intenti tra Comuni, città e il settore dei trasporti pubblici che conferma la volontà di mettere a disposizione del pubblico una nuova offerta in alternativa all'attuale flexicard”. La soppressione delle carte giornaliere è stata prospettata dall'Unione delle Città svizzere e dall'Associazione dei Comuni svizzeri in base al calo delle vendite a livello svizzero e alle crescenti difficoltà di Comuni e Città nel coprire i costi di distribuzione. Nell'ambito delle discussioni con Ferrovie federali svizzere e Alliance SwissPass sono state prospettate varie possibilità – come la digitalizzazione, “già scartata a causa degli elevati costi che avrebbe comportato” – che hanno portato a una proroga fino alla fine del 2023. “È ormai poco verosimile immaginare una richiesta contraria da parte degli stessi attori, volta al mantenimento di un prodotto che, non va dimenticato, ha validità a livello nazionale”. Il Municipio di Mendrisio assicura comunale che “si adopererà affinché venga trovato uno strumento sostitutivo, il più possibile focalizzato sulla fascia d'utenza che sino a oggi ha potuto usufruire delle flexicard”. Questo perché “la promozione delle forme di mobilità sostenibile, in alternativa all'uso dei veicoli individuali” per la Città di Mendrisio “è da sempre una priorità”. Dal 2018 la Città si è dotata di un Regolamento comunale concernente l'erogazione di incentivi a favore dell'efficienza energetica, lo fruttamento delle energie rinnovabili negli edifici e a favore della mobilità sostenibile.
A Mendrisio l'utilizzo delle flexicard o delle carte giornaliere “si è mantenuto su livelli comunque interessanti”. Nella sua risposta il Municipio fa sapere che nel 2019 sono state vendute 3'350 unità, dato sceso a 2'523 nel 2020. “Queste carte sono molto apprezzate da coloro che usano raramente i mezzi pubblici, non dispongono di abbonamenti e che devono per esempio effettuare altuariamente delle trasferte in Svizzera, magari su lunghe tratte, dove il costo dei biglietti singoli è piuttosto importante, soprattutto se la trasferta coinvolge una famiglia”. Prima di pensare a nuove soluzioni a livello locale “sarà dapprima utile attendere le proposte alternative che dovrebbero scaturire dalle discussioni in corso a livello nazionale – conclude il Municipio di Mendrisio –. La possibilità di procedere con un aumento, o comunque una ricalibrazione degli incentivi, a favore dell'acquisto di abbonamenti è già stata presa in considerazione indipendentemente dalle carte giornaliere. Ricordiamo che le flexicard o le carte giornaliere coprono una tipologia di utenza e di necessità complementari, che non necessariamente coincidono con quelle di chi acquista degli abbonamenti”.
Il Municipio di Mendrisio non metterà a disposizione la busta preaffrancata per il voto per corrispondenza. È negativa la risposta inviata all'interrogazione di Massimiliano Robbiani (Lega-Udc-Udf-Ind.) che chiedeva l'introduzione di questa misura per aumentare la partecipazione al voto. “Ritenuto l'ipotetico costo annuale – non irrilevante –, la politica di contenimento delle spese attuata dalla Città di Mendrisio e considerato ch esistono già altre possibilità gratuite per esprimere il voto, il Municipio decide di non aderire alla proposta”, si legge nella risposta. Stando agli approfondimenti effettuati dal Dicastero amministrazione, il costo annuo per l'introduzione della presa a carico dei costi di spedizione del voto per corrispondenza si aggira intorno ai 15'800 franchi. L'esecutivo cita anche uno studio dell'Università di Friborgo, il quale giunge alla conclusione che “con tale preaffrancatura la partecipazione al voto potrebbe essere aumentata di circa 1,8 punti percentuali”. L'assunzione dei costi da parte della Città “comporterebbe, principalmente, uno spostamento del voto per corrispondenza dall'imbucare, o depositare correttamente presso l'amministrazione comunale, verso l'invio postale. Fatto che, verosimilmente, non condurrebbe a un significativo incremento della partecipazione al voto”.