Interrogazione al Municipio del capoluogo dopo la decisione delle Ffs di sopprimere entro il 2023 le FlexiCard
Incentivare il trasporto pubblico fornendo biglietti ferroviari a prezzi accessibili rimane un sentiero che il Municipio di Mendrisio desidera seguire? A chiederselo attraverso un'interrogazione sono i consiglieri comunali di Insieme a Sinistra e I Verdi, Giacomo Stanga e Andrea Stephani. "Lo spazio che sui media romandi prima e su quelli della Svizzera italiana poi è stato dedicato in questi ultimi giorni a una decisione di Alliance SwissPass dello scorso ottobre ha fatto tornare di attualità il tema delle carte giornaliere per i comuni (FlexiCard): nei piani delle FFS, infatti, dopo numerosi aumenti e ripensamenti dell’offerta, vi è ora la sua definitiva soppressione entro il 2023" ricordano i due membri del legislativo del capoluogo momò.
Interrogazioni analoghe a questa stanno, infatti, sollecitando molti comuni ticinesi: "Mendrisio – evidenziano Stanga e Stephani – è una città particolarmente attenta al tema del trasposto pubblico e degli incentivi a forme di mobilità più ecologiche e moderne, e ha già in altre occasioni preso posizione verso le autorità cantonali, federali o direttamente nei confronti delle Ffs quando decisioni poco lungimiranti andavano a detrimento dei suoi cittadini e delle sue cittadine; inoltre, rispondendo a un’interpellanza del febbraio 2019, il Municipio concordava che «il promovimento del trasporto pubblico rimane certamente una priorità» e giustificava un aumento di prezzo delle FlexiCard proprio con l’idea di poter mantenere un servizio di indubbio interesse sul lungo periodo".
Nella medesima risposta, inoltre, non mancano di annotare i due consiglieri "il Municipio informava che su 3'650 carte acquistate annualmente, vengono vendute in media circa 3'300 tessere all’anno, ulteriore segno, qualora ce ne fosse bisogno, che il servizio è tutt’altro che poco utilizzato come Alliance SwissPass dichiara, perlomeno alle nostre latitudini. A Mendrisio risiedono numerosi studenti, e in generale le giovani generazioni si spostano molto regolarmente verso i poli universitari svizzeri per lavoro o formazione. I continui aumenti dei prezzi, la recente soppressione dell’Abbonamento Generale scontato per gli studenti, la posizione poco fortunata della stazione di Mendrisio in cui ormai non tutti i treni a lunga percorrenza fanno tappa: gli ostacoli che soprattutto chi percorre le tratte da pendolare si trova ad affrontare sono sempre più proibitivi, e la prima vittima rischia di essere l’impatto ecologico degli spostamenti (paradossalmente, dal punto di vista di tempi e spesa, per spostarsi verso il Lemano ma non solo la soluzione migliore sta diventando l’aereo da Milano). La carta giornaliera, da noi più che altrove, è un mezzo semplice e poco dispendioso a disposizione dell’ente pubblico per ricompensare chi si comporta virtuosamente nelle scelte di mobilità. E oggi è a rischio".
Da qui alcune domande: quante carte giornaliere sono state vendute negli anni 2019 e 2020? La media delle tessere vendute è ancora intorno alle 3'000 all’anno? Sulla base delle vendite (e considerata l’immaginabile flessione dei mesi del lockdown), il Municipio ritiene il servizio delle carte giornaliere comunali un servizio ormai desueto? Quali mezzi ha a disposizione il Municipio, magari in accordo con altri poli regionali, per cercare di evitare la soppressione dell’offerta delle carte giornaliere per i comuni? Ha intenzione di utilizzarli? Nel caso le Ffs continuassero sulla strada tracciata, il Municipio potrebbe pensare di sostituire il servizio FlexiCard con un analogo incentivo comunale? Coi soldi risparmiati dall’acquisto di giornaliere si potrebbe, ad esempio, pensare di aumentare gli incentivi per l’acquisto di abbonamenti dei trasporti pubblici?