Il partito reagisce alle bordate del Plr. Il presidente Dadò: 'Rispondete con un risultato brillante'
Tre municipali uscenti, sette candidati al Municipio e, in casa, aspirazioni più numerose dei seggi che il Ppd di Mendrisio si prepara a difendere dalle ambizioni delle altre forze politiche. Oggi l'obiettivo primario e dichiarato è quello di tenere le posizioni, quindi di riconfermare tre rappresentanti al tavolo dell’esecutivo. La riconquista della poltrona di sindaco, a quanto pare, dovrà attendere. Più di un partito, in effetti, sta facendo un pensierino sul terzo seggio del partito di maggioranza relativa. Soprattutto ora che il sindacato è stato 'ceduto' al Plr; che si è mostrato agguerrito in occasione della sua assemblea, a… distanza a causa del Covid-19. E questa sera, mercoledì, si sono ritrovati sul web pure gli esponenti popolari democratici e di Generazione giovani - con punte di un centinaio di militanti collegati via Zoom -, che si preparano ad affrontare la campagna elettorale e la prova delle urne con un alleato in più, i Verdi liberali. A questa tornata elettorale i numeri, infatti, saranno davvero importanti - forse più che in altre occasioni - per mettere in fila i partiti in corsa.
Aperte così le schermaglie, le bordate del Plr all'indirizzo del Ppd si sono fatte sentire. La reazione di fatto non è mancata. Tant'è che ai liberali radicali devono essere fischiate le orecchie. Il primo a rispondere alle censure è stato lo stesso presidente cantonale Fiorenzo Dadò, il quale ha fatto capire a chiare lettere che si attende molto dalla Sezione mendrisiense, considerata sempre una «roccaforte» Ppd. «Ho letto - ha subito ammiccato - che i liberali radicali vi criticano e che pretendono un posto in più in Municipio. Non è una novità, lo vediamo in parlamento. Loro - ha rincarato senza perifrasi - sono sempre i migliori, gli altri invece hanno sempre qualcosa che non va. In ogni caso, non dobbiamo lasciarci influenzare: avete le carte e le persone giuste. Quindi la risposta migliore, più che la polemica, sarà una brillante rielezione con la conferma dei tre seggi in Municipio». A dare la carica ci ha pensato pure il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa, che non ha voluto mancare all’appuntamento, proprio per dare il suo incoraggiamento e lanciare l'invito a «tenere duro» in un momento delicato, in particolare per il Mendrisiotto, con la variante britannica che incombe.
Non a caso, ha fatto presente il presidente ad interim della Sezione Gianluca Padlina, «la sfida che attende tutti sarà quella di gestire la fase di transizione», in bilico tra la crisi sanitaria e quella economica. Ecco che Ppd e Verdi liberali puntano non sugli slogan ma sulle personalità e le competenze, e su una squadra che il vice sindaco in carica Paolo Danielli ha definito «intraprendente, forte e ambiziosa». L'importante, ha fatto capire, è «giocare bene le nostre carte». Da centrare c’è, del resto, il «traguardo importante» dei tre seggi, più volte evocato; consapevoli che si parte da «una situazione mai vissuta, senza sindaco uscente e con tre municipali subentrati nel corso della legislatura in corso. Si tratta giocoforza di una sfida».
E allora le sfide vanno raccolte. La municipale Francesca Luisoni ha ribadito che «come Comune ci si dovrà concentrare sulla ripartenza, con responsabilità e attenzione. Con accanto l'enorme sfida del nostro territorio». Un altro nodo spinoso per la Città è quello finanziario. Nodo che il municipale Manuel Aostalli (succeduto a Marco Romano a capo delle Finanze) ha già cercato di districare. Davanti alle cifre del Consuntivo 2020 e al nuovo Piano finanziario, ha detto con chiarezza, sarà richiesto «un impegno che va oltre le nostre semplici capacità, alla ricerca di soluzioni che non mettano le mani nelle tasche di contribuenti». Un compito di sicuro non facile di fronte a un possibile ritocco verso l'alto del moltiplicatore (oggi al 75 per cento), che i liberali radicali danno quasi come probabile.
È indubbio, insomma, che questa campagna elettorale sarà ardua, per i temi cruciali sul tavolo ma non solo. Da una parte, infatti, si evoca l'«assalto alla diligenza» (Danielli), dall'altra si è pronti a combattere con il «coltello fra i denti» (Davide (Dada) Rossi, che rintuzza rimproverando al Plr un sindacato privo di 'leadership'). E proprio la capacità di governare, assieme alla forza, il coraggio di trovare soluzioni creative e la velocità di azione, per l'esponente dei Verdi liberali Marco Battaglia dovranno essere le qualità con cui «ottenere la fiducia della popolazione». Per centrare questa aspirazione, soprattutto in questo momento difficile quanto delicato, un ruolo importante potrà averlo, ha richiamato l'ex sindaco Carlo Croci, proprio l'identità di Centro del partito (che ha rafforzato i suoi valori anche nel nome a livello nazionale). Dal suo osservatorio, ha fatto presente, Croci intravvede un a società in cui si vanno acuendo le tensioni e ampliando le differenze. «Si tratta di una società che ha bisogno di ritrovare certezze, tranquillità e linee guida». Di conseguenza, ha ribadito, l'ente pubblico avrà un compito difficilissimo. D'altro canto, ha ricordato, «far politica quando no ci sono i soldi è la cosa più ardua». In una situazione simile, ecco che anche le priorità si modificano. Davanti, ha reso attenti, a cittadini che si interrogano su «come sopravvivere agli anni che stanno arrivando», la politica dei progetti può aspettare.
Il plenum ha dato così il sostegno alla Lista proposta per il Municipio e che vede al fianco del vice sindaco Paolo Danielli e dei municipali Francesca Luisoni e Manuel Aostalli - rispetto a un anno fa ha fatto per così dire un passo indietro Monica Meroni Braun -, il consigliere comunale in carica Fabrizio Poma, Daniele Raffa, già candidato gran consigliere, il consigliere comunale uscente Davide (Dada) Rossi e Marco Battaglia, esponente dei Verdi liberali.
Luce verde anche alla lista del Consiglio comunale, che conta 60 nominativi, quindi si presenta al completo come quella del Plr, e che vede la presenza di 16 candidate e confermato l’obiettivo di confermare gli attuali 19 seggi.
A questo punto anche per il Ppd il diktat è «non disperdere voti».