All'interno della struttura è stato riscontrato un focolaio esteso di coronavirus. Le misure adottate dall'Ufficio del medico cantonale
Tra il “focolaio esteso di coronavirus” alla casa anziani di Balerna c'è anche un caso riconducibile alla variante inglese del virus. Lo comunica il Dipartimento della sanità e della socialità (Dss). L’analisi approfondita sullo striscio di un residente del Centro comunale per anziani di Balerna, risultato positivo a fine dicembre al coronavirus, ha confermato ieri la compatibilità con la nuova variante inglese del virus. Il caso, spiega il Dss, “era risultato sospetto per una reinfezione recente e una serie di casi secondari in rapida successione”. Per questo motivo, l’Ufficio del medico cantonale, d’intesa con la direzione del Centro, aveva provveduto a effettuare un'analisi approfondita del virus (sequenziamento) e a estendere l’indagine ambientale su tutta la struttura. “Questo test a tappeto aveva confermato una rapida diffusione del focolaio, con circa la metà del personale e tre quarti degli ospiti positivi, nonostante le misure di protezione messe in atto”. La casa per anziani è stata nel frattempo chiusa alle visite.
Ottenuta, ieri sera, la conferma del ceppo inglese, l’Ufficio del medico cantonale ha subito provveduto ad adottare le necessarie misure. È stato rafforzato il depistaggio sulla trasmissione del nuovo ceppo inglese, “verificato che il caso dell’ospite citato non può essere ricondotto a legami diretti con altri possibili casi di variante inglese”. Il servizio di tracciamento dei contatti sta procedendo a raggiungere tutte le persone poste in quarantena a seguito di contatti stretti con residenti e collaboratori risultati positivi. Il Dss puntualizza in conclusione che “anche a queste persone viene offerta la possibilità di sottoporsi (gratuitamente) a un test PCR, informandole che vi è il sospetto che sono state in contatto con una persona positiva dovuta alla nuova variante del virus”. Virus che, si ricorda, “non risulta essere più grave, ma più contagioso e richiede quindi un tracciamento dei contatti più intenso per evitare al massimo la sua diffusione”.