Per la Lista civica bisogna intervenire e ridurre le riserve edificabili pianificate sui territori dei dieci ex Comuni
Sovradimensionati: non c'è altro termine. I Piani regolatori (Pr) dei dieci ex Comuni che oggi delimitano il territorio della Città di Mendrisio debordano in modo evidente. Agli occhi della Lista civica per Mendrisio sta tutto nei numeri del Compendio dello stato dell'urbanizzazione tanto evocato in particolare dal consigliere comunale indipendente Tiziano Fontana, il quale ora fa riferimento a questa nuova realtà politica apparsa alla ribalta un anno fa in vista delle elezioni comunali (poi rinviate all'aprile prossimo). Uno stato di cose quello del capoluogo, si richiama in una presa di posizione, "noto alle autorità politiche dei vari ex Comuni da anni e, in particolare, per Mendrisio, da vent’anni (adozione del Piano regolatore del 1997) senza che sia mai stato fatto un ripensamento". Una situazione, si rimprovera, che "favorisce la speculazione edilizia e permette la distruzione del tessuto storico e urbanistico dei nostri dieci ex Comuni, con il conseguente peggioramento della qualità di vita di tutti gli abitanti". Il risultato? "Cementificazione e distruzione territoriale".
Individuato il 'male' occorre però dare un rimedio. La Lista civica per Mendrisio lo condensa in due parole: "intervenire subito". Dove? Sulle riserve dei dieci Pr. Come? "Avviando studi pianificatori mirati, che devono prevedere 'riduzioni degli indici', 'non azzonamenti' o 'dezonamenti', vale a dire i tre mezzi previsti dalle leggi federali e cantonali quando si è in presenza di zone edificabili eccessive e quindi illegali". E qui l'occhio di riguardo va sulle aree pregiate e critiche come, si semplifica, "i quartieri di sviluppo ottocentesco o di inizio Novecento, le superfici ancora libere da costruzioni che circondano i nuclei storici, i fondi ancora inedificati confinanti con zone di pregio naturalistico - come la zona Prella a Genestrerio - e le aree a ridosso di monumenti storici religiosi o laici".
Detta altrimenti, per gli esponenti della Lista civica non si può più aspettare altri anni. Un lasso di tempo che appare inevitabile, si fa capire nella nota, se, come si orienta il Municipio di Mendrisio, si lega la riduzione delle riserve all'adozione del Piano direttore comunale o al via libera alla scheda R6 del Piano direttore cantonale (che fa leva sullo sviluppo e la contenibilità dei Pr). Insomma, "la base legale per agire esiste già". Di conseguenza, si chiede di "adottare subito le misure di salvaguardia della pianificazione previste dalla legge" in tre mosse. Innanzitutto, istituendo "limitate zone di pianificazione", ancora una volta nei comparti di pregio e sensibili, così da tenere sotto osservazione "eventuali domande di costruzione critiche ed evitando quindi la realizzazione di progetti che potrebbero essere contrari agli obiettivi di una futura nuova pianificazione". Quindi, "sospendere eventuali domande di costruzione in contrasto con uno studio pianificatorio in atto", infine, "procedere con un blocco edilizio una volta che è stata pubblicata la variante, intesa a ridurre le riserve, e fino alla sua approvazione".