I City Angels sono sempre attivi sul territorio. Avviata un'azione di sensibilizzazione sull'utilizzo delle mascherine
Da due anni la loro è diventata una presenza fissa lungo le vie di Chiasso con attività di sicurezza e solidarietà a favore della popolazione. Nati a Milano nel 1994, i City Angels sono volontari di strada d'emergenza. La prima sezione ticinese è stata creata a Lugano nel 2014; nel settembre 2018 giacche rosse e baschi blu sono arrivati anche a Chiasso, dove la sezione è formata da 15 volontari e ha la sua centrale operativa in piazza Bernasconi (mentre la sala teoria si trova in via Bossi 2). «Le nostre attività sono sicurezza e solidarietà – spiega il coordinatore Rubens Dal Fuoco, conosciuto anche come Ares, il nome che si legge sul suo tesserino –. Parlando di solidarietà, siamo al servizio dei cittadini dalla dogana di Chiasso al ponte diga di Melide. I Comuni dove siamo più operativi sono Chiasso, Balerna e Mendrisio, dove tra le altre cose controlliamo le stazioni in inverno per verificare la presenza di senzatetto e aiutiamo chi può sentirsi male. Molti di noi hanno seguito la formazione per utilizzare il defibrillatore». Passando alla sicurezza, i City Angels collaborano con la Polizia di Chiasso. «Noi siamo dei cittadini – precisa Ares –, ma possiamo effettuare qualche intervento in attesa dell'arrivo della Polizia. Ci viene per esempio chiesto di monitorare questo o quel bar che fa troppo rumore. Se il caso è grave, ci facciamo vedere con una deterrenza visiva e allarmiamo la polizia».
Le conseguenze del coronavirus si stanno facendo sentire anche tra i City Angels. La scorsa settimana è iniziata un'azione di sensibilizzazione – che verrà ripetuta anche oggi – che ha visto la sezione impegnata su Corso San Gottardo, a Chiasso, nella distribuzione di mascherine alla popolazione. «Ci finanziamo con servizi di supporto a feste (come la Sagra del Borgo o le feste della Sav Vacallo) anche in presenza della sicurezza. Quest'anno non abbiamo avuto entrate – sottolinea Rubens Dal Fuoco –. Quelle dell'anno scorso sono state utilizzate nel primo lockdown e dobbiamo rifinanziarci. Le offerte raccolte durante l'azione di sensibilizzazione – «non dobbiamo diventare ricchi, ma coprire le spese: se avanzeranno soldi, li utilizzeremo in una prossima occasione» – serviranno a coprire le spese delle prossime iniziative, una su tutte la consegna della spesa agli anziani e alle persone che non se la sentono di uscire a causa della pandemia. Un servizio che è ripreso nei giorni scorsi. «La nostra disponibilità offerta all'Ufficio servizi sociali di Chiasso è stata gradita e per cominciare ci siamo messi a disposizione in tre, garantendo la copertura a Chiasso; le squadre sono comunque organizzare per gestire anche le zone periferiche». Nel mese di marzo, in occasione del primo lockdown, «eravamo disorganizzati». Ares si è però attivato perché «uno è City Angels anche quando è a casa – racconta –. Abito a Mezzovico e nel mio comune avevo organizzato un gruppo di persone. La sezione di Lugano si è organizzata e aveva gli indirizzi: noi passavamo a prendere la spesa e le portavamo nel Mendrisiotto».
Nonostante gli obblighi e la posa di numerosi cartelli, non tutti utilizzano mascherina. «In tutto il Ticino, e non solo a Chiasso – tiene a sottolineare Ares – c'è chi non crede o sottovaluta il problema. I City Angels sono in prima linea per i più deboli, ma è molto dura vedere la strafottenza, soprattutto dei ragazzini». Dal mese di giugno dell'anno scorso è stato avviato un servizio di sicurezza anche sui bus dell'Autolinea Mendrisiense. «Nel nostro piccolo proviamo a far passare il messaggio anche nell'ambito di questo servizio, ma alcuni di questi ragazzi non ci credono, forse non hanno abbastanza informazioni. Sono sicuro che le scuole danno le giuste informazioni, ma vengono prese sottogamba come l'italiano, la matematica o la geografia. Lo facevamo anche noi alla loro età». Azioni di sensibilizzazione sono in corso anche in questi giorni, dopo l'introduzione dell'obbligo della mascherina per gli studenti delle scuole medie.
Durante il loro controllo serale, la squadra composta da 5 persone ha delle «zone sensibili» sulle quali concentrarsi. Tra queste ci sono la piazza del Municipio, la stazione ferroviaria, il quartiere di via Odescalchi, il comparto scolastico e la zona di Boffalora. «Non voglio prendermi meriti perché Chiasso è una cittadina tranquilla e già sicura dove la Polizia fa un ottimo lavoro – puntualizza il coordinatore – ma dall'inizio a oggi un miglioramento c'è stato. Sia il Municipio, che ci ha donato gli stemmi che portiamo sulle divise, che la Polizia sono contenti di averci e anche i cittadini rispondono bene quando ci vedono». La sezione è sempre alla ricerca di volontari, «perché più siamo, più si va a snellire il lavoro di tutti». L'impegno richiesto a settimana è di tre ore («il massimo non esiste»). «Noi diamo una formazione sul come stare in squadra, come muoversi e come intervenire. Cerchiamo soprattutto competenze perché se, per esempio, un infermiere, un'assistente sociale o un poliziotto decide di diventare un nostro volontario, porta in sezione competenze ed esperienze che possono arricchire gli altri volontari». I City Angels, conclude Rubens Dal Fuoco, «sono cittadini e come tali devono comportarsi: siamo in giro per strada per aiutare e non per intervenire su cose che non sono di nostra competenza». Tutte le informazioni sulla pagina Facebook ‘City Angels Chiasso’ o scrivendo a chiasso@cityangelssvizzera.ch.